Paratici: “Contatti frequenti col Barcellona. Pogba? Difficile”

La lunga intervista concessa da Fabio Paratici a Sky Sport: il dirigente bianconero ha parlato delle mosse presenti e future della Juventus

Fabio Paratici ospite di Sky Sport alla vigilia del 4 maggio, quando le norme restrittive per gli italiani saranno allentate. Il responsabile dell’area tecnica della Juventus ha parlato inevitabilmente di mercato, approfondendo un concetto espresso qualche tempo fa. “Quando ho detto che potrebbe essere simile all’NBA – argomenta – non era né una proposta né una provocazione, ma solo una considerazione sul fatto che le società avranno difficoltà economiche e serviranno formule diverse per i trasferimenti. Con più elasticità. Ho pensato che l’NBA possa essere un mondo dal quale prendere spunto, visti i molti scambi. Anche se è molto lontana dal nostro sistema. Gli scambi già li utilizziamo, i free agent sono i parametri zero. La differenza importante è che al di là del sistema chiuso, molto importante, c’è il fatto che la Lega è una stanza di compensazione per gli sport americani. La Premier League ha iniziato a gestire i club inglesi direttamente come lega e promuovendo il marchio nel mondo, per questo sono avvantaggiate sulle altre leghe”.

Insomma, in Inghilterra sono avanti rispetto alla Serie A anche per una maggiore coesione e lo si vede soprattutto nei momenti di difficoltà. In Italia il calcio è in apnea e se non si dovesse ripartire, molti club rischierebbero di affogare. “Che ci sia meno cash è sotto gli occhi a tutti – continua Paratici – Il momento è difficile in tutto il mondo, penso che ci saranno scambi e formule più creative. Secondo me ci saranno prestiti lunghi: se non puoi comprare una casa vai in affitto, quindi se non puoi prendere un giocatore a una certa cifra, cerchi di “affittarlo” per più tempo possibile. Si cercherà così di diluire i pagamenti usufruendo dei giocatori”.

Paratici: “Nessun caso Higuain”

Soffermandosi sulla situazione della rosa Juve, sembra ci siano alcuni casi spinosi, su tutti quello relativo a Gonzalo Higuain. Davvero non vuole tornare più a Torino? “Quando è partito – ammette il dirigente della Vecchia Signora – era preoccupato per le sue vicende personali, noi siamo legati a lui e speriamo che continui ancora con noi nell’anno di contratto che resta. Situazione simile a quella di Tevez che portò a Torino Bentancur? Voleva tornare in Argentina, ma non potevamo regalare il giocatore. Non è escluso che possa succedere di nuovo, è più facile che accada con club sudamericani”.

I colloqui tra Juve e Barcellona

Nei giorni scorsi si è parlato tanto anche del possibile scambio Arthur-Pjanic col Barcellona, anche se il centrocampista brasiliano ha smentito di voler lasciare la Catalogna. “Tra grandi club parliamo sempre – prosegue Paratici – non solo di mercato. Per adesso siamo in una fase di chiacchiere. I rinnovi? Siamo in dirittura d’arrivo per quelli di Buffon e Chiellini. Per Dybala abbiamo interrotto i contatti, ma anche in quel caso la nostra volontà è quella di farlo rimanere il più possibile con noi”.

Difficile, quasi impossibile, arrivare a Paul Pogba, che ha un costo di cartellino e uno stipendio proibitivo. “Se si scambiano giocatori di alto livello, penso che il valore non scenderà. I salari invece sì. Ronaldo? Cristiano è un brand che porta un aumento di ricavi incredibile. Va per conto suo all’interno del club. Pogba è un grandissimo giocatore, ma questi top player avranno meno squadre che potranno pagare i loro ingaggi, sarà più difficile prenderli”, sottolinea Fabio Paratici. Solo frasi di circostanza?

La chiusura è sul taglio degli stipendi, che molti hanno preso come esempio, mentre altri hanno addirittura criticato: la Juventus doveva prima chiedere il permesso agli altri club. Come se le altre aziende debbano chiedere il permesso alle concorrenti per prendere decisioni sui e con i propri dipendenti. “L’accordo è stato trovato in pochi giorni – racconta il dg bianconero – abbiamo campioni che hanno capito subito il momento e si sono resi disponibili. Tra giocatori e presidente c’è un rapporto quotidiano, si fidano di lui. Da appassionato di calcio non vedo l’ora di ricominciare, ma bisogna rispettare le regole e pensare che ci sono giocatori che rischiano e sono preoccupati. Inoltre, le scelta delle istituzioni non sono facili da prendere”, conclude Paratici.