Alcuni articoli di giornale oggi prendono particolarmente di mira Sami Khedira all’indomani della sconfitta rimediata dalla Juventus sul campo della Sampdoria per 3-2. Effettivamente, a leggere il punteggio e al netto dell’errore arbitrale commesso sul terzo gol blucerchiato, il tedesco è stato protagonista di un’ingenuità non da lui. Khedira si ferma, alza la mano chiedendo l’intervento del direttore di gara, lasciando colpevolmente Ferrari solo, che ne approfitta per siglare il momentaneo 3-0.
Una rete che ha aumentato il rammarico dei bianconeri, visti i due gol nel recupero: sarebbe potuto essere 2-2? Con il senno di poi non si va da nessuna parte, così come i processi a mezzo stampa, perché se c’è una cosa che non si può assolutamente dire è che Khedira non sia un professionista esemplare. Arrivato a Torino a parametro zero, il nazionale tedesco ha dato un contributo importantissimo per la conquista di due scudetti, altrettante coppe Italia e per la conquista di una finale di Champions League. Ieri, poi, fino a quell’errore imperdonabile, non lo si vuole negare, era stato comunque uno dei più propositivi, anche in fase offensiva.
Accusare solo il centrocampista di una sconfitta è alquanto riduttivo e poco intelligente. Piuttosto, la riflessione che si deve fare è se sia davvero la coppia Khedira-Pjanic la migliore che al momento Massimiliano Allegri possa mettere in campo. Qualcuno ieri si aspettava al primo minuto Claudio Marchisio, probabilmente al posto del bosniaco, che rientrava dopo alcune settimane di stop per infortunio. Mercoledì sera contro il Barcellona, a pagare sarà proprio il tedesco, perché difficilmente Allegri si priverà della tecnica di Pjanic in una partita in cui servirà tanto il palleggio. Al suo posto, il candidato numero uno ad una maglia da titolare è il francese Matuidi, che dopo un ottimo inizio, è stato forse impiegato troppo poco. Il tecnico della Juve, probabilmente per questioni di “collaudo”, a abusato fin qui della coppia Pjanic-Khedira, che puntualmente, quando si affrontano squadre che giocano con un centrocampo a tre vanno in apnea. È il momento di provare nuove soluzioni piuttosto che cercare capri espiatori.