Weston McKennie sembra letteralmente rinato nelle ultime settimane. Il centrocampista texano della Juventus, due gol in tre partite di recente, ha iniziato la stagione male, finendo spesso nel mirino della critica. Complici anche alcune violazioni dei protocolli in nazionale che gli sono valsi l’esclusione da parte del CT USA. Tornando su quell’episodio, a The Athletic racconta: “Ho imparato sicuramente tanto da quella esperienza in nazionale. E ho avuto il merito di abbassare la testa subito dopo e pensare solo a lavorare. Tutti avevano da dire sul mio conto – ricorda – anche se non tutti sapevano cosa stavo attraversando, quindi il modo migliore per superare il momento è stato pensare a lavorare”.
La parabola della stagione di McKennie è simile a quella della Juventus, il cui avvio di campionato è stato assolutamente al di sotto delle attese. Nelle ultime settimane, però, l’ex Shalke 04 ha scalato le gerarchie togliendosi praticamente da solo dal mercato. “Stiamo cercando di riparare nel miglior modo possibile – ammette il centrocampista americano – è stato un momento difficile e lo è ancora. Personalmente, ammetto che non sia stato un buon inizio di stagione per me: il primo paio di mesi è stato terribile, soprattutto venendo da una stagione come quella che ho fatto l’anno scorso. C’erano molte aspettative e tanta pressione. Penso che tutte le cose che mi sono successe negli ultimi mesi sicuramente hanno pesato un po’, perché le mie performance si alimentano anche dal mio livello di fiducia in me stesso e da quello che sento, e dalla fiducia che sento dallo staff tecnico. E se sento che qualcuno mi dà quella fiducia, è allora che riesco a dare il mio meglio. Ed è sicuramente quello che penso di aver trovato, alla fine, per poter dire: sarò me stesso. Giocherò nel modo in cui so giocare e tornerò a giocare con la mentalità che ho sempre avuto. Sta funzionando, secondo me, e spero che continui a funzionare”.