Matthijs de Ligt continua il suo processo di crescita, ma purtroppo non basta e la difesa della Juventus sotto la guida tecnica di Maurizio Sarri rimane un colabrodo. “L’attacco fa vendere i biglietti, la difesa fa vincere le partite”, si dice nel football americano, ma il detto è assolutamente valido anche nel gioco del calcio. Lo sanno bene dalle parti della Continassa, perché la maggior parte dei successi della Vecchia Signora sono derivati dall’ermeticità della fase difensiva. Con il cambio di guida tecnica e mentalità, un leggero scossone era stato messo in preventivo, ma il tutto in funzione di un aumento dei gol segnati. Peccato, però, che anche quella voce sia deficitaria: giunto a Torino con la nomea di far segnare caterve di gol ai suoi attaccanti, Sarri non è fin qui riuscito a far rendere al meglio un reparto in cui ci sono Cristiano Ronaldo e Dybala e a cui è stato aggiunto in estate anche Higuain.
Tornando alla difesa, nell’attuale campionato di Serie A, di cui potete leggere news approfondimenti su Juvedipendenza.net, la porta della Juventus è rimasta inviolata solo 10 volte su 29 partite, mentre l’anno scorso di questi tempi i clean sheet erano addirittura 17. Attualmente, la squadra di Sarri ha la terza difesa del campionato con 21 reti subite in 21 partite. Per trovare un dato peggiore bisogna tornare alla stagione 2010-11, quando sotto la guida di Gigi Delneri i bianconeri subirono 25 gol in 21 partite. Dati che impongono una profonda riflessione, anche alla luce delle dichiarazioni fatte da alcuni “senatori” dello spogliatoio, come Leonardo Bonucci. “Abbiamo preso due gol evitabilissimi. Eravamo disposti in modo quasi perfetto – ha fatto notare il numero 19 bianconero al termine di Napoli-Juventus – , ma a volte si prende gol lo stesso. Bravo Lorenzo e sfortunato De Ligt, che ha comunque fatto una buonissima partita”.
Già de Ligt ha fatto un’ottima partita, come è praticamente sempre successo da quando l’olandese si è ripreso il posto da titolare in seguito al grave infortunio di Demiral. L’impressione è anche che l’ex Ajax stia da solo facendo fronte alle lacune che hanno i suoi compagni di reparto, compreso lo stesso Bonucci, che in marcatura non è mai stato un fulmine di guerra. Sarri continua a dire che il rientro di Chiellini darà una grossa mano al reparto, ma siamo sicuri che si possa fare affidamento sul 35enne capitano le cui condizioni al rientro andranno valutate con estrema calma e non si sa ancora quale contributo potrà dare?
Il tecnico della Juventus ha ancora molto da lavorare, ma il tempo stringe perché siamo ormai a pochi giorni dalla fase clou della stagione, con il ritorno della Champions e tanti impegni ravvicinati. Da quel momento in poi per allenarsi ci sarà davvero pochissimo tempo e gli errori peseranno come macigni sui risultati. L’obiettivo di Sarri e il suo staff è quello di migliorare sia la fase difensiva, sia quella offensiva, perché domenica sera al San Paolo contro un Napoli in macerie il primo tiro all’indirizzo della porta avversaria è arrivato l’80’.