Campionato falsato? Inventatevene un’altra

Sabato 13 aprile, ore 16.45 circa. La Juventus perde 2-1 contro la Spal, e in virtù della vittoria del Napoli in casa del Chievo del giorno successivo, rimanda ufficialmente di una settimana la festa scudetto. Ma torniamo un attimo al post partita di Ferrara, un match che avrebbe potuto regalare l’ottavo tricolore consecutivo ai bianconeri, con ben sei turni d’anticipo rispetto alla conclusione della Serie A. A parte i soliti “Allegri vattene” e #AllegriOut, derivati da un odio tanto incredibile quanto immotivato nei confronti del tecnico toscano, non mi aspettavo altri clamorosi deliri per il risultato negativo ottenuto dalla Vecchia Signora.

Stupido io, perché ancora una volta mi sono dimenticato del solito sentimento popolare anti juventino, sempre più dilagante, sempre più esplosivo, ingigantito da una Juventus che continua a vincere e a logorare chi quella stessa vittoria non riesce proprio a raggiungerla.

Esatto, perché la Juventus, contro la Spal, ha ufficialmente falsato il campionato, consentendo ai padroni di casa di conquistare tre punti importantissimi per la corsa salvezza. Il motivo di questa “teoria complottista”? La formazione messa in campo da Massimiliano Allegri, con Gozzi e Kastanos titolari e con l’ingresso successivo di Mavididi e Nicolussi Caviglia.

Insomma, con lo scudetto già in tasca e a tre giorni da quella che, ad oggi, appare come la partita più importante della stagione, il mister livornese avrebbe dovuto comunque schierare Cristiano Ronaldo, Bonucci e compagnia bella per non offendere Empoli, Udinese e Bologna (e soprattutto l’allenatore di quest’ultimi). Sembra follia, giusto? E invece no, perché quando di mezzo c’è la Juventus tutto è possibile.

La cultura sportiva del nostro Paese è ormai questa: prendi il più forte, chi ha raggiunto la vetta dopo essere stato gettato all’Inferno 13 anni fa, e attaccalo, cerca di affossarlo con tutte le tue forze, perché provare a imitarlo richiederebbe molte più energie, e soprattutto molta più competenza. Ecco che, piuttosto che chiedersi come cercare di ridurre il gap con la Juventus, in modo tale da non permetterle di cucirsi il tricolore sulla maglia già ad aprile, la si accusa di aver vinto il campionato troppo presto.

Una volta, per molti, erano le nostre vittorie a falsare la Serie A, ora sono i pochissimi insuccessi che condizionano in modo irreversibile l’esito del campionato italiano di calcio. Già il 17 marzo la sconfitta ottenuta contro il Genoa fece storcere il naso a tanti “esperti del sospetto”. Il motivo? Il goal del raddoppio di Stefano Sturaro, prelevato dalla Juventus a gennaio per una cifra da molti ritenuta eccessiva. Dunque, proprio per questo, i bianconeri avrebbero regalato tre punti ai ragazzi di Prandelli, come ringraziamento per l’acquisto del centrocampista. Divertente, no?

Solo una settimana fa, però, siamo tornati a falsare il campionato “come abbiamo sempre fatto”, vincendo 2-1 contro un Milan fino a quel momento in crisi, in una gara caratterizzata dalle polemiche per un rigore non concesso ai rossoneri. Tralasciando l’inspiegabile rete annullata a Kean, sulla quale in pochi hanno speso parole di indignazione, cosa ci ha guadagnato la Juventus visto l’enorme distacco dal Napoli di Carlo Ancelotti? Nulla, ma ha falsato la corsa alla Champions League, favorendo, più o meno indirettamente, Lazio, Roma… e udite udite, anche l’Inter. Ancora più divertente.

Insomma, in poco meno di un mese siamo riusciti a condizionare sia la corsa alla salvezza che quella per l’ingresso nell’Europa dei grandi.

Ridotti a infuriarsi per le nostre sconfitte. Che anni meravigliosi.

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