Allegri: “Obiettivo tornare a lottare per lo scudetto in uno-due anni”
Massimiliano Allegri rivela i reali obiettivi bianconeri alla vigilia di Roma-Juventus in conferenza stampa: scudetto in un paio d’anni
Massimiliano Allegri ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Juventus, soffermandosi sugli avversari di domani e sulle condizioni dei suoi. “Partita difficile e complicata, con la Roma che ha ottime individualità. Mourinho, dopo la sconfitta di Milano, preparerà al meglio la partita – sottolinea – È un altro scontro diretto”. Il tecnico livornese all’Olimpico non sarà in panchina, ma non mette in discussione la decisione del giudice sportivo di squalificarlo: “Ci stava, ma son cose che capitano. Non c’è bisogno di commentare o dire altro”.
Come di consueto, sulla formazione che schiererà domani alle 18:30, Allegri non si sbilancia: “Valuterò oggi la squadra perché ci son stati dei cambi. Qualcuno ha giocato un po’ di più. L’altra sera siamo stati meno brillanti – ammette – perché abbiamo lavorato in settimana sulle gambe, ma ce lo ritroveremo più avanti. Modulo? Dipende oggi dalle condizioni di Chiesa, come sta Paulo. Bernardeschi ha giocato tanto, abbiamo fuori Alex Sandro, torneranno a disposizione Kaio, Pellegrini e Chiellini. Dovrò dividere la partita perché poi avremo la Supercoppa, l’Udinese, la Sampdoria e il Milan. Saranno importanti i cambi. L’importante è avere uno spirito giusto, fare una grande partita per uscire con un risultato da Roma. Arthur? È rientrato, è in buona condizione, È rientrato più tardi perché positivo al Covid ma sto trovando una buona condizione. Non ha 90′ nelle gambe però è un cambio importante. Cuadrado diffidato? Gioca domani, perché Pellegrini non ha 90′ nelle gambe. Vi ho dato i due terzini, Cuadrado da una parte e De Sciglio dall’altra”.
Il gol sciocco subito col Napoli
Tornando per un attimo alla prestazione precedente, Allegri ammette che si aspettava i tre punti. “Tutti ci aspettavamo di battere il Napoli, venivamo da un periodo positivo. Abbiamo mantenuto inalterato il distacco, abbiamo fatto buone cose e altre meno buone. Bisogna rafforzare quanto fatto di buono, bisogna migliorare la qualità dei passaggi. Veniamo da un periodo positivo, gennaio è importante negli scontri diretti. Ma recuperiamo anche i giocatori, Danilo da lunedì è recuperato – rivela – Paulo Dybala sta rientrando e ha fatto una buona mezz’ora, Chiesa ha fatto una buona partita. Chiellini sta rientrando e Bonucci anche. In 15 giorni saranno tutti a disposizione, è un bel segnale, avremo tante partite di fila. La squadra ha fatto buone cose, il gol subito è stato un po’ sciocco, bisognava essere più aggressivi. Il Napoli ha piccoletti, con buon palleggio, noi dovevamo sfruttare meglio le situazioni d’attacco”.
Allegri: “Ora bisogna ricostruire”
Quanto alle critiche, Allegri mette in chiaro una cosa: la Juventus è consapevole che quest’anno non si sarebbe vinto lo scudetto, poiché l’obiettivo è quello di riaprire un ciclo nel giro di un paio d’anni. “Sono venuto qui sapendo che era l’anno in cui bisognava cambiare la squadra, cominciare a lavorare per iniziare nel giro di un anno o due competere e lottare per lo scudetto. Ciò non vuol dire che non potevamo fare meglio in alcune partite, ma è la crescita della squadra. Ma non è essere più o meno giovani. Chi ha meno esperienza, chiaramente poi lo paghi. La Roma è a 3 punti da noi, Mourinho sta facendo un buon lavoro. Poi nel calcio non cambi tutto in 3 mesi. I miracoli non li fa nessuno. C’è un lavoro da fare – insiste – la squadra sta migliorando, bisogna migliorare nella fase realizzativa, nella gestione della partita, l’attacco alla porta, la lucidità. Poi ci sono cose fatte bene. Ci vuole pazienza, non sono spaventato. Tutti vorremmo vincere, lottare per lo scudetto, ma ci sono momenti in cui devi costruire e tornare nel giro di uno, due anni a lottare per lo scudetto”.
Infine, una battuta sulle parole di Khedira, che ha parlato di mancanza di personalità nel centrocampo della Juventus. “L’errore che si fa è pensare di cambiare i giocatori, ma ogni giocatore ha una sua caratteristica. I giocatori di prima sono diversi da ora: hanno meno esperienza, caratteristiche diverse. Bisogna lavorare su questi, cercare di migliorare e lo faremo. Non è che i giocatori sono come le macchine, sono completamente diversi. Per questo – conclude – ci sono cicli in cui fai tante vittorie e cicli in cui devi costruire per aprirne altri”.