Gianluca Zambrotta, ex difensore di Juventus e Milan, è stato intervistato oggi dalla Gazzetta dello Sport. Acquistato nel 1999 da Luciano Moggi, che lo prelevò dal Bari, Zambrotta ha vinto tanto in maglia bianconera e con la nazionale italiana, prima di trasferirsi al Barcellona e poi al Milan. Nato come ala, si è trasformato nel corso della carriera in terzino: “Ho iniziato a Como, facevo il centrocampista o l’ala offensiva. A Bari con Fascetti facevo il tornante – ricorda – , poi alla Juventus con l’arrivo Camoranesi che era un’ala pura, Lippi mi chiese se potevo giocare in posizione più arretrata, per me non c’erano problemi”.
Per i tifosi della Juve, Zambrotta rimarrà colui che “scappò” dopo la retrocessione in B, ma quanto a Calciopoli, l’ex difensore bianconero ha qualcosa da puntualizzare:
Le polemiche c’erano e ci sono anche ora sempre contro la Juventus che è la squadra che vince. Quando succede un episodio arbitrale in una gara della Juve – sottolinea – c’è sempre polemica quindi ditemi cosa è cambiato. Le intercettazioni? Chi è stato punito evidentemente ha delle colpe, Moggi era il personaggio principale da colpire e così è stato. Io e i miei compagni abbiamo sempre dato il massimo, nessuno è mai venuto a dirci di star tranquilli perché avremmo sicuramente vinto. Eravamo i più forti, avevamo tanti fuoriclasse, non avevamo bisogno di aiuti noi.
Parole che in parte lo riabilitano, anche se la frase del 2010 sulla finale di Champions League di Manchester 2003 tra Juve e Milan, molti la portano ancora ben impressa in mente: “Ho giocato quella finale con la maglia sbagliata”.