Battuta d’arresto per la Juventus alla Dacia Arena di Udine contro l’Udinese: Vecchia Signora sconfitta 2-1. Madama, in maniera particolare nel primo tempo, padrona indiscussa del campo seppur senza mai rendersi davvero pericolosissima dalle parti di Musso. Questo, sia grazie all’ottimo dispositivo difensivo dei friulani, schierati con dieci uomini dietro la linea della palla raccolti in 35-40 metri, sia a causa di un palleggio sterile, macchinoso e assolutamente improduttivo da parte della Juve. La squadra di Luca Gotti, dopo l’intervallo e segnatamente in seguito all’1-1 siglato Nestorovski, agevolato dall’errato posizionamento del pacchetto arretrato bianconero (e non è la prima volta!), nello specifico di Alex Sandro, cambia atteggiamento uscendo la testa fuori dal guscio e mostrandosi molto più spavalda, coraggiosa, intraprendente e propositiva.
Gli uomini di Maurizio Sarri provano a trafiggere l’estremo difensore avversario calciando ripetutamente dalla media-lunga distanza, ma con un mira a dir poco imbarazzante. Ancora una volta, l’ennesima, scriteriata la gestione mentale e tecnico-tattica dei Bianconeri in situazione di vantaggio, poiché incapaci di viaggiare a due velocità e di amministrare l’1-0 con saggezza e con un certo equilibrio. Lo stop odierno è tutto sommato indolore a fini della classifica, ma è necessario riflettere (e non poco) su una prestazione tutt’altro che positiva. Bisognerà ancora attendere per festeggiare il nono scudetto consecutivo. Niente drammi. La pazienza è la virtù dei forti. E la forza, a prescindere dall’insufficiente prova di stasera, è da sempre il vero e proprio marchio di fabbrica della Juventus.