La sospensione dei campionati alleata di Sarri: la Juventus gli darà un’altra chance
Il giudizio sull’operato di Maurizio Sarri rimane in sospeso: la Juventus gli dovrà dare per foirza un’altra possibilità nella stagione 2020-2021
La stagione 2019-2020 difficilmente sarà portata a termine ed inevitabilmente il giudizio nei confronti della prima Juventus di Maurizio Sarri rimane in sospeso. Prima della vittoria per 2-0 nei confronti dell’Inter di Antonio Conte, l’operato del tecnico bianconero è stato messo seriamente in discussione da addetti ai lavori, ma anche da alcuni protagonisti del mondo della Vecchia Signora. Il cambio di guida tecnica è stato deciso di Fabio Paratici e Pavel Nedved per dare una nuova identità alla squadra, eppure la prima Juventus di Sarri è stata molto lontana dal Napoli ammirato negli anni passati, esattamente come avvenuto al Chelsea.
Sarri “salvato” da Ronaldo e Dybala
Sin da subito il tecnico nato a Napoli ma cresciuto in Toscana è stato costretto snaturare il suo credo adattandosi ai giocatori, così a parte qualche sprazzo di gara, le vittorie sono arrivate quasi sempre per invenzioni dei singoli, su tutti Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala. Anche in Champions League, dove il cammino dal punto di vista dei risultati è stato ottimo, la Juve ha rischiato molto in entrambe le gare contro il Lokomotiv Mosca: a Torino i campioni d’Italia sotto di un gol sono stati salvati nel finale da una doppietta di Dybala, mentre in trasferta è stato Douglas Costa ad inventarsi nel recupero la rete vittoria.
Juventus ancora in corsa su tre fronti
Insomma, chi preannunciava in estate il pallottoliere ha invece assistito ad una Juventus molto fragile in difesa, con il centrocampo inchiodato in mediana (Ronaldo se n’è lamentato con Dybala nell’intervallo di Lione-Juventus) e l’attacco poco pungente (per cinque partite di fila nel febbraio nero un solo tiro nello specchio avversario). Come riporta però la Gazzetta dello Sport di oggi, un giudizio non può essere espresso, perché la stagione si è interrotta comunque con la Juve in testa al campionato di Serie A, ancora in corsa per i quarti di Champions (rimediabile comunque il brutto 1-0 rimediato a Lione) e per la vittoria della Coppa Italia (un rigore di Ronaldo ha portato a San Siro un 1-1 d’oro nella semifinale di andata giocata malissimo contro un modesto Milan).
Il finale di stagione sarebbe stato decisivo per poter esprimere un giudizio sulla prima Juventus allenata da Sarri, che in estate ha firmato un contratto triennale. Nelle passate settimane si è parlato tanto di Pep Guardiola e Zinedine Zidane: lo stesso Agnelli ha ammesso che “sarebbe un’eresia non provare a portare a Torino il tecnico spagnolo qualora fosse libero”, mentre il tecnico francese è un pallino del presidente da molto tempo. L’emergenza coronavirus ha però cambiato tutto e il mandato dell’attuale allenatore durerà almeno un altro anno, dopo di che dalle parti della Continassa decideranno se cambiare o meno guida tecnica.