Durante l’assemblea di Lega Calcio tenutasi in videoconferenza, i club di Serie A si sono confermati per l’ennesima volta spaccati. Agnelli ha replicato secco a Lotito dandogli del virologo, ma al di là di questo botta e risposta, sembra sempre più probabile che la stagione non sia portata a termine. Con il passare dei giorni, le ipotesi di riprendere a giocare a maggio o ancora peggio a giugno perdono di consistenza ed è per questo che si prende maggiormente in considerazione l’opzione che vede il congelamento delle classifiche.
Secondo l’ipotesi più accreditata, secondo la Gazzetta dello Sport, lo scudetto non sarebbe comunque assegnato alla Juve, la squadra attualmente in testa alla Serie A, ma all’Uefa sarebbero comunque consegnati i nomi delle squadre che parteciperebbero a Champions ed Europa League sulla base della stessa graduatoria. Niente retrocessioni, inoltre, con la promozione dalla Serie B di Benevento e Crotone, per una Serie A 2020-2021 a 22 squadre. È curioso, tra le altre cose, come alla Juventus non sarebbe assegnato lo scudetto per via di 1 solo punto di vantaggio sulla Lazio, mentre il Crotone, 2 soli punti sul Frosinone, sarebbe “meritatamente” promosso.
Fermo restando che la maggioranza dei tifosi bianconeri non festeggerebbe un tricolore assegnato al termine di un campionato monco, alcune riflessioni sono inevitabili. Cosa sarebbe successo se la Juve non avesse battuto l’Inter e la Lazio fosse rimasta in testa alla classifica? E cosa accadrebbe se l’Uefa, così come ci hanno raccontato nel 2006, chiedesse alla Serie A (così come a Liga, Premier League, Bundesliga etc.) di nominare la squadra vincitrice del torneo? Sorvoliamo sull’eventualità di un campionato a 22 squadre, una cosa impensabile dopo anni e anni di discussioni sulla necessità di ridurre già la Serie A da 20 a 18 squadre…