Scambio Arthur-Pjanic: il bosniaco ha detto sì, ma il brasiliano?

Juventus e Barcellona avrebbero già covinto Miralem Pjanic a cambiare maglia, Arthur invece rimane fermo sulla sua posizione

Fabio Paratici ha detto e non detto l’altro giorno a Sky Sport, ma la verità è che tra Juventus e Barcellona ci siano ben più di semplici colloqui, soprattutto per quel che riguarda lo scambio Arthur-Pjanic. Maurizio Sarri starebbe sponsorizzando fortemente il centrocampista brasiliano ex Gremio, dando contestualmente il via libera alla cessione di Miralem Pjanic ai catalani. Secondo quanto riferisce oggi Tuttosport, il 30enne nazionale bosniaco ha già dato la sua disponibilità a trasferirsi in Catalogna, convinto ormai che il suo ciclo in bianconero sia concluso.

Scambio Arthur-Pjanic: il bosniaco ha già detto sì

Ora, però, bisogna anche convincere Arthur, che sebbene in un primo momento avesse manifestato la volontà di giocare di più, cosa che il Barcellona fin qui non gli ha potuto garantire, negli ultimi giorni non ha fatto altro che condividere sui propri account social messaggi d’amore alla maglia e al popolo blaugrana. Nulla contro la Juventus, attenzione, ma non sembra aver gradito il fatto di essere messo sul mercato. Arthur vuole essere padrone del proprio destino e non utilizzato come un pacco, per riassumerla.

Juventus e Barcellona devono convincere il brasiliano

Insomma, i club continuano a lavorare ad oltranza, nella speranza che con il passare dei giorni e magari riprendendo pure i campionati, il brasiliano si convinca che al Barcellona non avrà molto spazio e gli convenga trasferirsi alla Juve. Ovviamente, non si tratterebbe di uno scambio di calciatori pari ruolo, perché Arthur è più una mezzala, ragio per cui Paratici dovrà contestualmente reperire sul mercato un regista che si alterni con Bentancur nel ruolo di playmaker. Inutile aggiungere, in questo caso, che Sarri stia spingendo al massimo per avere Jorginho, già allenato al Napoli e poi portato con sé al Chelsea, ma alla fine la scelta potrebbe ricadere sul meno esperto, ma con più ampie prospettive, Sandro Tonali.