Maurizio Sarri è contento della prestazione al termine di Juventus-Lione e ribadisce che lo score del suo lavoro è positivo: con un altro regolamento, la Vecchia Signora non sarebbe stata eliminata. “Mi aspettavo meno. Secondo me abbiamo fatto una grande partita stasera. Dovevamo rimontare, siamo andati sotto subito per un rigore che ci poteva mandare fuori di testa, abbiamo dovuto spendere un sacco di energie per rientrare in partita, l’abbiamo fatto, sul 2-1 abbiamo avuto tre palle gol. La squadra ha fatto una bella partita – ribadisce – ha dimostrato di essersi rigenerata. Se non fossi devastato moralmente per la mancata qualificazione, sarei contentissimo della squadra. Hanno provato, dato tutto, ci hanno creduto. Siamo usciti per il primo tempo di Lione. È una competizione che non fa prigionieri: in 8 partite abbiamo fatto 6 vittorie, un pareggio e una sconfitta. E siamo fuori. Se ci fosse una classifica normale saremmo primi o secondi probabilmente. Il regolamento è questo, ci dispiace tantissimo, ma la prestazione di stasera è buona. In queste partite avere nel finale Dybala sano o Douglas Costa ci dava sicuramente armi in più”.
Un ragionamento non da Juve però, quello di parlare di fantomatici regolamenti diversi o degli assenti. Quando lavori per la società di Agnelli, le scuse stanno a zero. Sarri è dunque in discussione e la domanda sul futuro lo manda di nuovo fuori da gangheri. “Le mie parole di ieri erano poco interpretabili. Ho solo detto quello che penso, non penso che dirigenti di altissimo livello prendano decisioni per una partita, le fanno più ampie. Mi sembrano offensive queste domande non nei miei confronti, ma in quelli dei dirigenti. Fossi in loro – continua – interverrei. Se le fai a me queste domande sono offensive nei miei confronti”.
Nel corso dell’intervista a Sky Sport, torna il ritornello del lockdown, che però c’è stato per tutti e non si capisce perché la Juventus debba essere stata più penalizzata di altri. “Veniamo da mesi in cui non abbiamo fatto niente di logico: siamo stati chiusi in casa, poi la quarantena, alcuni sì e altri no, poi 14 partite in 48 giorni. Non era facile fare meglio di così. La squadra stasera però si è ricalibrata, che poi fosse espressione mentale e di carattere più che fisica non lo so, non ho ancora i dati, ma la squadra ha messo tutto ciò che era rimasto. Se non fosse per l’eliminazione andrei a casa contento”.
Anche contro il Lione, però, i limiti della Juventus sono stati gli stessi di tutta la stagione. “Quello del riempimento dell’area è un problema che ci portiamo da tempo – ammette Sarri – ma le occasioni ci sono state. 7 a 1 dicono i dati totali. Primo tempo? È un problema che non riguarda solo stasera, ma è lungo, è una difficoltà, un attaccante che si decentra, uno incontro, esterni che non chiudono sul secondo palo. Rischio Dybala? Però se venivo a parlare senza aver fatto entrare Paulo, la domanda era ribaltata, cioè che non avevo rischiato Dybala. Senza Douglas era da fare. Abbiamo anticipato di qualche minuto Dybala perché Cuadrado aveva fastidio e abbiamo sfruttato un solo slot”, conclude.