Maurizio Sarri è raggiante al termine di Bologna-Juventus, gara vinta dai campioni d’Italia per 2-0 al Dall’Ara. Il tecnico bianconero ha visto una squadra messa meglio a livello atletico e il gioco ne ha giovato. “Eravamo più brillanti dal punto di vista fisico – dichiara a Sky Sport – Abbiamo fatto 70 minuti di buona intensità, ritmo, accelerazioni. Abbiamo pagato solo nei 20 minuti finale, dopo 30 minuti nelle altre partite eravamo già in calo. Non quantità, proprio assenza di brillantezza, nelle accelerazioni e in ciò che determina la partita”.
Uno dei più positivi è stato senza dubbio Federico Bernardeschi, mandato in campo a sorpresa al posto di Douglas Costa. “Fede aveva fatto bene anche negli ultimi due ingressi, dava la sensazione di essere in un buon momento. Ha fatto 70 minuti su buonissimi livelli – insiste Sarri – ha fatto il lavoro che doveva in fase difensiva. Se lo merita, sono soddisfatto. È un ragazzo spesso sottovalutato e ipercriticato”.
Nonostante il gol su rigore, Ronaldo è uscito dal campo rabbuiato e mormorando qualcosa tra sé e sé. “Agevolarlo? Se bastasse lamentarsi, le due squadre starebbero nella metà campo avversaria. Bisogna arrivare ai 90 minuti. Un po’ lo svolgimento della partita, spesso siamo stati vicini a chiuderla, un po’ per le forze finite, non penso per scelta, ma siamo finiti per abbassarci. Quando finisci la benzina diventa inevitabile, non è filosofica o tattica come scelta. Avere delle individualità di alto livello ti può risolvere partite – prosegue il tecnico della Juve – Noi però bisogna imporsi in una duplice condizione. Prima di sfruttarli al massimo, poi di rimanere una squadra anche quando loro possono avere un calo come succede a tutti. Giocare 60-65 partite a grandissimi livelli è difficile per tutti. Il primo obiettivo è porli nelle condizioni di esprimersi bene, l’altro è quello di essere squadra forte anche nelle giornate meno brillanti”.
Anche al Dall’Ara si è confermato un vero e proprio muro de Ligt, che continua il suo processo di crescita e maturazione. “Matthijs – argomenta Sarri – al di là della posizione che io ci credo fino a un certo punto, giocare a destra o sinistra può spostare il rendimento di piccola percentuale ma non stravolgere il giocatore… La verità è che Matthijs è cresciuto nell’abituarsi al nostro calcio. Veniva da un calcio diverso, la fase difensiva non è curata come in Italia. Ha fatto un po’ di fatica in un calcio più tattico, se devo guardare l’età che ha e al primo anno in Italia, ha faticato molto meno di altri giocatori in arrivo dall’estero. L’evoluzione è molto veloce, è un predestinato, molto forte. Sarà un difensore di riferimento europeo”.
Infine, il confronto con l’anno precedente: rispetto alla 27° giornata della stagione 2018-2019 la Juventus ha 9 punti in meno, ha segnato 7 gol in meno e ne ha subiti 7 in più. Con il bottino dell’ultimo anno di Allegri a quest’ora il campionato sarebbe chiuso, ma Sarri non vuole sentirne parlare. “Si è parlato che non bisogna farsi scalfire, nel calcio e nella vita ci sono fatti e opinioni. I giornalisti esprimono le opinioni, chi ascolta le opinioni sembra che parlassero di una squadra in disfacimento. Poi si guardano i fatti e la classifica, e siamo primi. Due 0-0 in un momento particolare, paragonabile a luglio e agosto. Mi sembra siano stati troppo critici nei nostri confronti e poteva essere una molla per tornare più velocemente di quello che sembrava a una condizione mentale – conclude – che ci permette di sopperire a una condizione fisica deficitaria”.