Sarri: “Col Sassuolo ci sarà da soffrire come con l’Atalanta”

Sarri mette in guardia i suoi alla vigilia di Sassuolo-Juve e sui tanti gol presi: “Con l’Atalanta è normale, quelli di Milano non vanno considerati”

Maurizio Sarri mette in guardia la Juventus: giocare contro il Sassuolo sarà come giocare contro l’Atalanta domani sera al Mapei Stadium. Insomma, i campioni d’Italia troveranno un’altra squadra tutta ritmo e corsa, quelle che per tradizione mettono in difficoltà i bianconero. “Al di là dell’entusiasmo – esordisce il mister della Vecchia Signora – può pesare il fatto che il Sassuolo è una di quelle squadre che ha preso la strada dell’Atalanta. Stanno dando continuità a un progetto, ha qualità, è organizzata, allenatore di livello. La incocci in un momento positivo, ha valore offensivo fuori dal normale. Siamo però in un momento in cui ci stiamo giocando roba importante, dobbiamo essere alla pari in entusiasmo, determinazione”.

Nonostante il cambio di allenatore e di mentalità, fanno notare a Sarri che la Juve ha sofferto con l’Atalanta come e forse più degli anni passati. “L’Atalanta è una squadra è anche cambiata. Negli ultimi anni è più pericolosa in fase offensiva e ha aggressività in fase difensiva che può metterti in difficoltà quando stanno bene. Il Sassuolo – aggiunge – ha propensione al palleggio fuori dal normale. Riesce a prendere le partite. Difficoltà che arriverà anche domani, loro non si fanno remore contro le grandi. Vanno avanti sul loro percorso, difficoltà che ci porterà una partita in cui ci sarà da soffrire. Bisognerà farsi trovare pronti”.

Poi il tecnico bianconero fa i complimenti al collega De Zerbi, che dopo qualche difficoltà iniziale si è imposto anche in Serie A. “Ognuno fa il calcio che deve fare, che può fare in base alle caratteristiche dei giocatori. Altrimenti diventi l’allenatore di te stesso e non della squadra. Lui dà un’impronta alle sue squadre – ammette – ha idee e cerca di applicarle. Mi sembra il più interessante tra i giovani. Mi assomiglia? Non lo so. Perché poi gli allenatori sono il frutto delle proprie esperienze, non è che penso che qualcuno di noi si ispiri totalmente a un altro allenatore. Avrà preso qualcosa, ma il 99% che fa l’ha tirato fuori da testa ed esperienza”.

Sarri: “I gol presi contro il Milan non vanno considerati”

Nei giorni scorsi, dopo il pareggio con l’Atalanta a Sarri non sono state risparmiate nuove critiche, ma il tecnico della Juventus difende il proprio lavoro. “Questo scudetto non è scontato, è da lottare e da soffrire. Abbiamo la fortuna che se facciamo 11 punti nelle prossime 7 andiamo all’obiettivo. Non penso che ci sia qualcuno di così superficiale da darlo per scontato. Un risultato scontato nello sport non esiste. Non penso, non lo so per quanto riguarda la critica. Mi estraneo da tutto e tutti, non frequento e non frequenterò mai i social per scelta di vita. La gente per la strada mi sembra che ci dia appoggio e affetto. La stagione è questa per tutti. Vedo che storicamente nel campionato italiano non si sia mai segnato come nelle ultime 4-5 partite. Condizioni che rendono difficile rendere solide le squadre. La ripresa è stata con 4-5 partite senza gol, non prendo neanche in considerazione i gol di Milano, frutto di blackout. Contro l’Atalanta devi mettere in preventivo di subire un gol. Viaggiano alla media di 3 gol a partita. E che prevede di subire qualcosa. È chiaro che in questo momento, giocando dopo uno stop così lungo, con poca preparazione, in pieno luglio, la difficoltà delle squadre di rimanere corte è raddoppiata e tutti lo pagano subendo più di quello che subiscono normalmente. Un problema con cui dobbiamo fare i conti”.

Quanto ai singoli, si parte dalle condizioni degli acciaccati Pjanic-Bonucci: “Pjanic? Con l’Atalanta è stata un’esclusione precauzionale- replica Sarri – aveva solo un affaticamento all’adduttore che poteva diventare problema. Il giorno dopo ha subito fatto allenamento e normalmente. Bonucci ha questo problema a un piede, vediamo se è migliorato. Se è il caso di farlo giocare o se tenerlo a riposo. Demiral? Sta come un ragazzo che viene da un’operazione al crociato. Sta bene, vedendolo così non è apparso in grandissima difficoltà. È rientrato l’altro ieri e diamogli un po’ di giorni per allenarsi e per tornare un minimo in condizione. La sensazione è che sia guarito. Ora c’è da renderlo efficiente dal punto di vista della prestazione. Pochi gol da centrocampo? La squadra mi sembra abbia fatto 17 gol in 6 partite, il problema realizzativo non lo vedo come qualcosa che ci appartiene. Vediamo. Sappiamo che il giocatore che ha più gol nei piedi è Ramsey, ma per caratteristiche individuali. Poi abbiamo una serie di giocatori in crescita, che in futuro ci possono dare più gol. Mi riferisco – conclude – a Bentancur e Rabiot”.