Sarri: “Perché prendiamo tanti gol? Difficile da capire”

La conferenza stampa di Sarri alla vigilia della Supercoppa tra Juventus e Lazio a Riad: “Io e Allegri intendiamo lo stesso lavoro in maniera diversa”

Maurizio Sarri si sta divertendo: la Juventus cresce settimana dopo settimana e anche se incassa almeno un gol a partita è sulla strada giusta. Lo ribadisce il tecnico bianconero nel corso della conferenza stampa alla vigilia della Supercoppa con la Lazio: “Non so se siamo più avanti o indietro rispetto a quanto mi aspettassi – esordisce il tecnico bianconero – . So solo che sia in allenamento che in partita mi sto divertendo, e questo significa che la squadra sta cercando di giocare il calcio che gli ho proposto. Abbiamo ancora tanti difetti, ma possiamo lavorare per risolverli. L’obiettivo è sempre migliorarsi e raggiungere la perfezione, che non è raggiungibile e ci renderà scontenti, che è ciò che serve per migliorare. Nelle ultime tre partite abbiamo preso due gol di cui uno al 95′ sul 3-0. Messa così sembra si prenda un gol ogni cinque minuti. La realtà è diversa, stiamo facendo errori. Abbiamo cambiato molto in termini di altezza difensiva e stranamente prendiamo i gol quando siamo bassi. Mi viene difficile da capire e dobbiamo lavorarci. Abbiamo margini di miglioramento, per fortuna”.

Il tridente delle meraviglie ha migliorato nettamente la fase offensiva della Juve, ma trequartista o meno, Sarri non è ancora riuscito a trovare un equilibrio che renda ermetica la fase difensiva. “Stiamo giocando con grande continuità – ci tiene a sottolineare – , in 23 partite ne abbiamo perse una. Veniamo da due partite in cui abbiamo fatto un grande primo tempo e delle riprese in cui ci siamo allungati un po’ dopo aver mollato. Fa parte del percorso e di un modulo molto dispendioso per diversi ruoli e può darsi che nel finale ci sia meno lucidità per mantenere le distanze tra i reparti e gli equilibri”.

Sarri: “Allegri? Lavoriamo in modo diverso”

Rispondendo ad Allegri, che in questi giorni ha bollato come “cazzate” i troppi schemi che attanagliano il calcio moderno, Sarri replica: “No, spero che non se ne accorgano i presidenti altrimenti ci tagliano lo stipendio. Penso che la verità stia nel mezzo. L’allenatore non deve stravolgere i giocatori per allenare se stesso e su questo sono d’accordo, poi però un tecnico deve incidere nell’organizzazione di una squadra. Sono modi diversi di intendere lo stesso lavoro”.

Quanto alla formazione che affronterà domani la Lazio, Sarri non si sbilancia: “Tridente? Non lo so ancora, ci sono tanti giocatori stanchi dopo Genova. Primo trofeo in Italia? La sento in maniera normale. L’anno scorso ho fatto tre finali, quindi la sento come le altre. Abbiamo bisogno di grandi motivazioni”.

Bonucci: “Troppi gol subiti? Ci dà fastidio”

Di fianco a Sarri, in conferenza stampa si è presentato capitan Leonardo Bonucci, che ritorna sulla sfida persa in campionato contro la squadra di Inzaghi: “Cosa ci ha insegnato quella partita? Che in certe partite i piccoli dettagli fanno la differenza. Abbiamo avuto occasioni per chiuderla e non l’abbiamo fatto, poi gli episodi ci hanno girato contro. La Lazio è in ottima forma psicofisica, ma noi arriviamo da una serie di gare positive per prestazioni e risultato. Ogni partita è una storia a sé – continua – , siamo abituati a queste vigilie ma non conta. Il nostro obiettivo è fare ancora meglio di quanto abbiamo fatto a Roma qualche settimana fa, e concedere meno occasioni alla Lazio. Un risultato positivo aumenterebbe l’entusiasmo, al resto ci penseremo dopo la sosta per le feste. Speriamo di passarla con un trofeo in più in bacheca. Vivo questa partita da capitano, è bello indossare la fascia, ma cambia poco in campo. Mi sono sempre messo a disposizione del gruppo. Dopo la partita contro la Lazio ci siamo parlati e dovevamo ritrovare quell’entusiasmo che mancava che porta la capacità di soffrire nei momenti duri di una partita. Il gruppo sta bene sia fisicamente che mentalmente e sono sicuro che faremo una grande partita. Troppi gol subiti? Sicuramente sì, per una squadra abituata a essere la migliore difesa. Ci deve dare fastidio e deve spingerci a migliorare. Il cambiamento del modo di giocare conta poco, spesso sono stati errori individuali. Abbiamo margini di miglioramento ampi soprattutto nella fase difensiva”.