Maurizio Sarri ha commentato lo 0-0 tra Juventus e Milan ai microfoni di RaiSport. I bianconeri vanno in finale di Coppa Italia con il minimo sforzo e facendo fruttare al massimo il gol su rigore messo a segno nell’1-1 di San Siro. “Dopo tre mesi senza giocare – spiega il tecnico della Juventus – tornare in campo è una bella sensazione, anche se ci mancano i tifosi sugli spalti”. Probabilmente i primi minuti hanno dato della Juventus una dimensione che ancora non può tenere in una condizione così precaria. “Sono sorpreso dal fatto che in parità numerica giocassimo nei 25 metri avversari, giocando con tocchi veloci. La prima mezz’ora, meglio ancora i primi venti minuti, la squadra ha fatto molto bene. Poi – argomenta – abbiamo perso un po’ di lucidità, abbiamo giocato a due tocchi. L’aspetto positivo è che la squadra non sta concedendo più niente agli avversari”.
Insomma, la condizione non può essere delle migliori, ma è un fattore che pesa anche sugli avversari, per giunta falcidiati dalle assenze e rimasti in 10 uomini. “Qualcosa si è rotto mesi fa. I giocatori sono stati 70 giorni su un divano, farli tornare alla completa efficienza fisica e mentale non è semplice. Se la paragoni ad una partita precampionato, è una di fine luglio ed è molto peggio del precampionato, quando i giocatori sono fermi massimo 30 giorni e hanno fatto uno stop attivo. Qui – aggiunge – la situazione a livello muscolare è nettamente diversa. La premessa è importante”.
Dato in grande forma, Ronaldo non è parso affatto brillante, anzi… “Gli è stato chiesto un sacrificio di giocare centrale. Ha fatto molto bene la prima mezz’ora e poi ha sofferto di più, ma ha fatto la partita che doveva fare in questo momento. Probabilmente – sottolinea ancora Sarri – non è neanche abituato a sbagliare un rigore, qualche ripercussione mentale la può aver avuta. Ne sbaglia pochissimi. Può giocare cinque metri più laterale o più dentro e non penso faccia la differenza. Dybala? Ho visto trenta minuti di alto livello e poi è andato a calare. Questo vale per tutta la squadra. Douglas Costa? Quando l’ho tolto mi sembrava uno dei più vivi ma l’ho fatto per paura. Ho preferito fare questo. È in un momento in cui ha potuto allenarsi con grande continuità e sta crescendo di condizione”.
Hanno sorpreso molto i tre cambi effettuati ad inizio ripresa con Rabiot, Khedira e Bernardeschi al posto di Pjanic, Matuidi e Douglas Costa: sarebbe dovuta essere la svolta della partita, invece la gara si è definitivamente appiattita. “Secondo me ho fatto una cazzata. Con queste cinque sostituzioni mi sono fatto prendere dall’entusiasmo, ma cambiarne tre in un colpo solo rischia di squilibrare la squadra e rischi di pagarlo. È un rischio che abbiamo corso anche noi – ammette – forse le dovevo razionare in più frazioni le sostituzioni”.