Maurizio Sarri ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport a due giorni dalla Supercoppa Italiana persa dalla Juventus con la Lazio. Tanti i temi toccati dal tecnico bianconero, a partire proprio dalla sconfitta di Riad: “Siamo arrivati con poche energie le abbiamo pagate. Abbiamo perso senza tridente, ora la Lazio è in condizione psicofisica straordinaria e gli episodi in questi frangenti è difficile. Se dovesse continuare per mesi e mesi a questi livelli – sottolinea – , la Lazio diventa fortissima. Ma noi dobbiamo pensare solo a noi”.
Nonostante abbia perso il primo trofeo stagionale, la Juventus è prima in campionato in coabitazione con l’Inter ed ha passato il turno in Champions con due turni d’anticipo. C’è ancora molto da lavorare, ma per fortuna i risultati hanno dato conforto fin qui. “Siamo ancora in una fase di alti e bassi – ammette Sarri – con momenti in cui giochiamo da squadra e altri meno. Rientra nella normalità, non esiste il tutto e subito. È particolare che prendiamo gol in area piccola, un dettaglio che nella Juve degli ultimi anni non si era mai visto: dobbiamo migliorare in questo, oltre alla crescita di elementi nuovi come Demiral e De Ligt. Anche il Liverpool di Klopp è cresciuto nel tempo e oggi è sul tetto del mondo. Siamo una squadra che vuole vincere, pur sapendo che in Europa non è mai semplice: la Champions deve essere un obiettivo, ma con la consapevolezza che ci sono rischi legati all’alta qualità degli avversari”.
Gli addetti ai lavori, intanto, continuano ad interrogarsi sul tridente, che fin qui è stato croce e delizia per la Juve: “È sicuro, poi sullo schieramento, con Bernardeschi o Ramsey trequartista o i tre in linea, dipenderà dalla situazione dei vari giocatori. Parola chiave del 2020?? Dobbiamo continuare a vincere e convincere, vincere con il predominio sulle partite è quello che voglio e finora si è visto a sprazzi”. Infine una battuta sulla precedente esperienza nel calcio inglese con il Chelsea: “L’esperienza in Premier mi ha accresciuto molto – ammette Sarri – , è un campionato straordinario per qualità tecniche e con una grande mentalità, con un bellissimo aspetto ambientale: mai un insulto in uno stadio avversario, sempre pieni di bambini. Vorrei vedere lo stesso in Italia, spero di fare in tempo. I calciatori inglesi? Hanno un carattere particolare, li vedi allenarsi ogni giorno a ritmi infernali: hanno un DNA che affonda le radici nella storia di un popolo abituato a combattere”, conclude.