Maurizio Sarri è rammaricato al termine di Atletico Madrid-Juventus: i bianconeri sembravano davvero ormai vicini al debutto in Champions League con tre punti, ma i soliti errori sulle palle da fermo hanno consentito ai Colchoneros di pareggiare. “Come l’ho vista? L’aspetto positivo è che è stata una partita vera – dichiara Sarri a Sky Sport al termine della partita – , migliore rispetto all’ultima, l’aspetto negativo è che avevamo la gara in mano; ci lascia l’amaro in bocca. Non segnavamo da tante partite in casa dell’Atletico, siamo andati vicini al 3-1, eravamo vivi, nei minuti finali abbiamo calciato tre volte in porta. Siamo leggeri in situazioni prevedibili e ci è costato il risultato”, ammette.
Insomma, il tecnico bianconero dovrà lavorare molto sulle palle inattive? Sarri su questo argomento vuole fare una precisazione… “Il luogo comune passa da luogo, ma è un luogo comune che ha poco senso. Bisogna migliorare in aggressività, il gol da corner ci sta hanno ottimi saltatori. Il primo no, era una palla lenta. Bisogna migliorare – spiega – perché nelle marcature a uomo devi essere attivo non si può essere passivi. Vedremo dove migliorare qualcosa”.
Quanto alle scelte di formazione, Sarri spiega perché al posto di Douglas Costa abbia giocato (molto bene) Cuadrado e non Bernardeschi: “Era prevedibile potesse venire una partita aperta e la sua brillantezza poteva tornarci utile. Come ho visto fisicamente la squadra? A Firenze si sono create situazioni negative che ci hanno fatto perdere il focus sulla vittoria, analizzando però i dati fisici questo divario non c’era, abbiamo corso meglio e di più, loro hanno fatto meglio a livello mentale, arrivando primi su tutti i palloni. Oggi – argomenta ancora – l’approccio mentale era giusto, come detto in allenamento: la squadra si sta allenando bene, ma è inconcepibile consegnare quattro gol così. Dobbiamo rientrare e lavorare su questo. Se i dati fisici sono pari all’avversario, la differenza la fa sull’aggressività, a Firenze abbiamo pagato di colpe nostre. Il primo tempo ho scritto tanto perché abbiamo concesso 20 cambi di campo agli avversari, sui quali c’era poi da correre e consumare energie, stavamo tenendo la palla scoperta per troppo tempo. È anche vero che i ragazzi le scuse ce le hanno: Cuadrado è colpa mia – conclude – , perché l’ho fatto allenare prevalentemente basso e oggi ha giocato alto”.