Sarri: “Higuain o Dybala? Posso anche fare il sorteggio, Ramsey out”

Maurizio Sarri mette in guardia la Juventus dalle insidie della Lokomotiv Mosca. “L’insidia è giocare contro una squadra che sta disputando un’ottima stagione – dichiara il tecnico bianconero nella conferenza stampa della vigilia – . Stanno facendo benissimo in campionato, anche in trasferta, si sono messi in una buona condizione di classifica anche in Champions e questo vuol dire che è una squadra più forte di quello che tutti si aspettavano. L’insidia è di giocare contro un avversario che magari non ha un grande nome ma è più forte”.

I russi hanno perso contro l’Atletico Madrid ma sono andati a vincere in casa del Bayer Leverkusen, ragion per cui vanno presi con le molle. “Per quello che abbiamo visto a Leverkusen. Si è chiusa bene, ha fatto un buon lavoro difensivo in intensità e quando rubava palla nella linea centrale del campo era insidiosa. Ha segnato rubando un pallone da un fallo laterale contro, mettendo pressione e facendo sbagliare il portiere. È una squadra pericolosa per questa densità difensiva che sa fare – insiste Sarri – e questa abilità nel ribaltare le azioni. Serve rispetto e grande calma nei 90 minuti perché sarà dura”.

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Sarri: “Ramsey non ce la fa, Rabiot in crescita”

Insomma, guai a dare per scontata la vittoria della Juventus nel terzo turno di Champions League. Quanto alla formazione, sembra che Dybala sia in vantaggio su Higuain per l’attacco, ma il tecnico della Signora, ovviamente, non dà riferimenti agli avversari. “Preferirei dirlo prima a loro. Sono in buona condizione psicofisica entrambi, quindi scegliendone uno anche con un sorteggio le possibilità di sbagliare sono limitate, questa è una grandissima fortuna. Chiaramente, nel corso di queste tre settimane avranno modo di esprimersi entrambi. Vediamo se domani sera sarà meglio far partire uno o l’altro, ma sono sereno in entrambi i casi. Ramsey? Aaron non penso sinceramente che ci sia, non ha problemi dal punto di vista muscolare. Gli esami sono negativi, ma il ragazzo in allenamento ha sempre la sensazione di affaticamento all’adduttore e questo può essere un rischio. Sta lavorando sul muscolo. Danilo? Si allena da qualche giorno, non ha i 90′ nelle gambe, ma sta bene. È completamente recuperato. Ronaldo? È un motivo d’orgoglio allenarlo. Al di là delle qualità, è un giocatore che ha una mentalità straordinaria. Ha la capacità di porre obiettivi a tutti, di porseli individualmente. È in continua evoluzione, al 700esimo gol pensava al numero 800. Si dà obiettivi e motivazioni in modo sensazionale, è contagioso, straordinario sotto tutti i punti di vista. L’aspetto mentale mi fa capire che la differenza è lì, mentalmente ha qualcosa più di tutti. Rabiot? Giocare con continuità aiuta tutti, nelle grandi squadre non è mai facile. È stato un mese senza giocare, è tornato dentro ed è migliorato. Vuol dire che si migliora anche in allenamento, Rabiot ha avuto la sfortuna-fortuna di non andare in Nazionale, lavorando con tecnici e preparatori, con lavoro specifico, non solo fisico, ma anche tattica di ruolo che penso lo abbia aiutato. È in grande crescita, lo stavamo solo aspettando”.

Tornando un attimo sulle cose che non gli sono andate bene in Juventus-Bologna, Sarri puntualizza ancora: “Nella parte iniziale del campionato abbiamo creato un volume minore di occasioni rispetto al gioco espresso. Ora – prosegue – percentualmente concretizziamo poco, nelle ultime partite però la situazione è meno preoccupante. Verranno le partite dove segneremo in base alle occasioni, c’è solo da mettere nelle giuste percentuali le occasioni”.

Demiral e Rugani senza spazio

Infine, una battuta su Demiral e Rugani, che non giocano mai: a chi gli chiede quali differenze ci siano tra i due, Sarri replica così: “È un discorso di caratteristiche, è come se mi chiedessi se c’è differenza tra Chiellini e Bonucci. Demiral è più simile a Chiellini, è di velocità, aggressività, trasuda energie da tutti i pori. Rugani assomiglia di più a Bonucci, è più di lettura, di reparto. È un discorso di caratteristiche, non di gerarchie. In questo momento nel tentativo di velocizzare la crescita del reparto, abbiamo privilegiato per vie centrali la continuità, spero che in un futuro molto prossimo ci sia la chance – conclude – di cambiare due giocatori a partita anche in linea difensiva”.