Maurizio Sarri ha tenuto la sua prima conferenza stampa “ufficiale” della stagione 2019-2020. Alla vigilia di Fiorentina-Juventus, l’ex tecnico di Napoli e Chelsea ha ammesso che sia stata dura stare fuori a lungo per la polmonite. “Non è stato semplice rimanere fuori. Ringrazio i medici della Juventus che mi hanno coccolato e mi hanno fatto capire che dovevo fare un piccolo passo indietro. Ma ero sereno perché lo staff tecnico andava alla grande. E non è stato semplice né gratificante effettuare le scelte per la lista Champions – ammette – , ma era una cosa necessaria: mi spiace, perché sono coinvolti due giocatori importantissimi. Queste difficoltà però dimostrano la grande forza della nostra rosa”.
Ai giornalisti che gli chiedono se farà turnover in vista della Champions, Sarri replica netto: si pensa solo al campionato oggi, quindi nessuna rotazione. A partire dalla partita con il Verona, poi, potrebbero esserci un cambio per reparto. “Inizia la Champions? Adesso penso solo al campionato, la nostra attenzione deve essere rivolta a domani. A Firenze ci ho perso uno scudetto, vorrei subito avere ricordi migliori. Siamo in una fase in cui fare rotazioni è difficile, perché stiamo trovando la nostra identità e il nostro assetto. Abbiamo tanti giocatori che negli ultimi mesi hanno giocato poco, come Khedira, Ramsey e Rabiot. Mai nella mia carriera ho visto la squadra lavorare così bene durante la sosta per le Nazionali. Ramsey fino a 10 giorni fa era molto indietro, poi ho visto passi avanti enormi. Turnover? A Napoli c’era una differenza fra i 14/15 che giocavano di più e gli altri. Al Chelsea abbiamo adottato una rotazione forte, che ha coinvolto 18 giocatori. Adesso non siamo ancora totalmente pronti, ma l’obiettivo è avere 10 giocatori interscambiabili”.
Qualche giorno fa il deposito della lista Uefa ha letteralmente squarciato lo spogliatoio con la reazione di Emre Can, che poi ha fatto sostanzialmente marcia indietro. “Io devo tener conto anche dell’aspetto emozionale, lasciare al giocatore la possibilità di buttare fuori, lasciarlo decantare e poi affrontarlo quando la situazione è più serena. Penso – insiste – di avere l’età giusta per capire certi tipi di reazione. Il vice Pjanic? Ho forti sensazioni su Bentancur: ha un’interpretazione discreta del ruolo, penso che possa diventare davvero un giocatore importante. Rabiot? è un ragazzo di grandi doti, tecniche e fisiche. Paga il fatto che è stato fuori a lungo. Matuidi per noi è importante, ha la capacità di adattarsi al meglio a quello che succede davanti, dimostra grande maturità”.
Quanto ai primi mesi di Juventus, Sarri evidenzia quale sia la differenza tra la società bianconera e tutto il resto. “Ho sempre detto che la Juventus è la squadra più forte, anche dal punto di vista societario. In questi mesi – sottolinea – mi sono reso conto che la forza della Juve è nell’organizzazione, nella testa, nella mentalità e nel proiettarsi verso la prossima partita. Qui si impiegano pochi secondi ad archiviare una vittoria”.
Infine, una battuta sul particolare Juve-Napoli vissuto da Sarri in un “gabbiotto” dell’Allianz Stadium: “Ho vissuto #JuveNapoli chiuso in una stanza. Umanamente mi è dispiaciuto per Koulibaly, ma ho pensato che abbiamo meritato di vincere, sebbene l’episodio sia stato fortunoso”, conclude.