Svelato il lancio della maglia (era indirizzata ad un raccattapalle e non per terra), Cristiano Ronaldo era comunque molto contrariato al termine di Juventus-Genoa. Ne parla oggi Fabiana Della Valle su Gazzetta dello Sport. CR7 non voleva assolutamente mancare di rispetto al suo club e se la maglia non è stata raccolta al volo dal raccattapalle che gliela aveva chiesta è solo un dettaglio. Il portoghese è uscito dal campo molto arrabbiato, come ha ammesso Pirlo nelle interviste post partita, poiché la squadra non gli è parsa all’altezza.
Non nega i suoi errori sotto porta, ma ritiene che non sia stato servito a dovere ad esempio nel contropiede in cui Chiesa ha sciupato tutto, ad esempio. Inoltre, sul 2-1 i bianconeri hanno rischiato di subire il pari (graziati dall’ex Pjaca) e quando il Genoa è rimasto in 10, Ronaldo si attendeva una Juve più cinica, invece sarebbe emersa una paura figlia dei risultati altalenanti di questa stagione. Per questo motivo, una volta rientrato negli spogliatoi il 5 volte pallone d’oro si sarebbe sfogato tirando pugni al muro e correndo via a casa dopo la doccia.
Secondo la ricostruzione della giornalista di Gazzetta dello Sport, CR7 non ritiene questa Juventus alla sua altezza e avrebbe chiesto garanzie per il futuro. Servirebbero acquisti importanti che però al momento il club bianconero non si può permettere. Con un bilancio che va verso i -200 milioni, serviranno almeno 100 milioni di plusvalenze e si potrà arrivare a qualche elemento di caratura internazionale solo nel caso di scambi supervalutati. Le voci sull’arrivo di giovani come Locatelli, Rovella, Traoré non possono di certo esaltare Ronaldo, che era sbarcato a Torino con l’obiettivo di riportare la Champions laddove manca ormai da oltre 25 anni. Difficile dire oggi cosa farà il portoghese a fine stagione, poiché come sempre decide lui e solo lui, ma il suo ingaggio da 31 milioni di euro non gli fornisce molti margini di manovra.