Ronaldo alla Juve? Nessuna clausola da 120 milioni, costa 1 miliardo
Continuano a circolare voci sul possibile sbarco di Cristiano Ronaldo alla Juve: i sogni non si pagano, i cartellini e gli stipendi sì
Cristiano Ronaldo alla Juve? Un sogno non proprio impossibile secondo l’edizione domenicale di Tuttosport, ma se proprio vi piace farvi del male. Nei giorni scorsi è circolata la voce secondo la quale il Real Madrid aveva abbassato la clausola rescissoria di CR7 a 120 milioni di euro. Tutto falso, come riporta anche la stampa spagnola: Florentino Perez non ha mai fatto una cosa del genere e il prezzo del portoghese resta quello previsto da contratto, ossia 1 miliardo di euro. Una cifra mostruosa e impossibile per qualunque club del mondo, figurarsi per la Juventus che non è nemmeno tra le primissime a livello internazionale per fatturato.
Ad alimentare i sogni della Vecchia Signora, secondo il quotidiano sportivo torinese, l’acquisto di Joao Cancelo, che avrebbe migliorato sensibilmente i rapporti tra la dirigenza della Juve e il potente agente Jorge Mendes, lo stesso di Ronaldo. Mendes ha incontrato davvero Andrea Agnelli e John Elkann, presidente di FCA al Royal Park Golf I Roveri, ma l’argomento del vertice rimane top secret. Secondo Tuttosport ci sarebbe un piano per prelevare CR7 per 250-280 milioni di euro, ma peccato la clausola ne richieda 1.000. Come se non bastasse, poi, ci sarebbe da pagare l’ingaggio del lusitano, e anche qui non parliamo di noccioline.
Ronaldo ha un contratto con il Real Madrid fino al 2021 ad oltre 20 milioni l’anno, ma a 33 anni “mister Champions” vuole un aumento a 30. Non convince l’ipotesi secondo la quale la Juve potrebbe spalmare su più anni lo stipendio del portoghese, considerato che a febbraio prossimo compirà 34 anni e non potrà di certo giocare ancora chissà quante stagioni. I giornalisti torinesi mettono in mezzo anche la possibile fusione tra Hyundai Motor (fatturato da 133 miliardi di euro) e FCA, che aumenterebbe la potenza di fuoco dei bianconeri. Insomma, tutte ipotesi che devono trovare riscontro in una dura, durissima realtà. Per il momento, intanto, dopo l’eliminazione per mano dell’Uruguay, il diretto interessato non vuole nemmeno sentir parlare di futuro.