Ronaldo: un digiuno “da fermo” durato 80 partite e 43 punizioni

Dopo 80 partite e 43 punizioni arriva il primo gol su calcio da fermo di Ronaldo con la maglia della Juventus: ne aveva bisogno lui, ma anche la squadra

Dopo qualcosa come 80 partite e 43 punizioni calciate Cristiano Ronaldo è finalmente riuscito a rompere il digiuno sui calci da fermo. Nel derby di ieri contro il Torino è arrivato finalmente il primo gol su punizione di CR7 con la maglia della Juventus, un aspetto per il quale spesso i tifosi avversari hanno approfittato per fare della facile ironia. Hanno ben poco da ridere, purtroppo, perché a 35 anni Ronaldo sta vivendo una stagione fantastica con 29 gol totali all’attivo, 25 su 26 presenze in campionato e con la possibilità di rimpinguare ancora il proprio bottino nelle prossime 9 partite ufficiali.

Ronaldo: una nuova iniezione di fiducia

Insomma, anche senza gol su punizione (lo scorso anno 28 reti totali) il portoghese è riuscito ad incidere e non poco in maglia bianconera. Certo è che segnare anche su calcio da fermo può accrescere ulteriormente l’autostima di un ragazzo che di suo ne ha già in quantità industriali. “Ne avevo bisogno per ritrovare la fiducia”, ha dichiarato proprio in merito alla sua punizione al termine della vittoria ottenuta nel derby, a conferma che anche se non era un’ossessione, rappresentava comunque qualcosa a cui teneva.

La felicità di Sarri

L’altra conferma l’ha data mister Sarri parlando ai microfoni di Sky Sport: “Pensavo non soffrisse per il fatto che gli mancava il gol su punizione, poi ha fine partita mi ha detto ‘finalmente’. Lì forse ho capito che un po’ l’aveva sofferto”. E lo hanno capito anche i compagni, che appena la palla si è infilata sotto l’incrocio dei pali sono corsi ad abbracciarlo. Non c’è stata la solita esultanza con siuuu finale, ma un vero e proprio urlo liberatorio. Dopo le prime partite in sofferenza per via della prolungata sosta, Ronaldo è tornato a segnare, fornire assist e ora ha anche aggiustato la mira su calcio da fermo. Per gli altri non possono che essere dolori.