(Di Giacomo Scutiero) Non appena la competenza viene certificata, il brusio dei nemici torna rumoroso.\r\nDei cinque, quello al TNAS è l’esposto-leva per alzare gli altri: abbiamo spiegato perché c’entra la Corte dei Conti, ora tocca al Comitato Esecutivo dell’UEFA.\r\nLa denuncia Juve raggiunge Nyon il 2 settembre, il segretario generale Infantino ufficializza l’apertura dell’indagine.\r\nLa deficienza è l’indagine della FIGC, approssimativa e incompleta: Briamonte & C. contribuiscono a ripristinare “igiene e sanità”. Premesso il concetto di non retroattività, il silenzio di cinque anni fa è un’aggravante.\r\nIl precedente cui tocca fare riferimento è turco. Il Fenerbahçe indagato per calcio scommesse è escluso dalla Champions League; nessun processo della giustizia sportiva, la Federazione nazionale non condanna né retrocede il club. D’altronde l’organismo internazionale può scavalcare quello nazionale.\r\nNon lo diciamo noi, barboni e bugiardi per ossessione, ma l’articolo 2.05 dell’UEFA: “Le squadre non devono e non devono essere state coinvolte direttamente o indirettamente in nessuna attività volta ad aggiustare o a influenzare il risultato di una partita nazionale o internazionale”. Condizione necessaria e sufficiente il comportamento, sentenza/e non indispensabile/i per giudicare.\r\nLa Juventus è certa dell’effetto che produce l’esposto: l’organismo internazionale giudicherà non corretto il comportamento della FIGC. L’Inter è un “danno accidentale per usare un termine militaresco, così anche il ministro della Difesa lo capisce bene”. La disputa è con la Federazione; come dire, non è colpa di nessuno (se non del campo) che al terzo posto di quell’anno c’era l’Inter invece del Chievo.\r\nMarco Branca sbigottisce per la versione più truce della nemesi: Inter fuori dalla Champions. I nostri giornali e tv soprassiedono, altrove no: “La Juve pide que dejen al Inter fuera de la Liga de Campeones” e “Juve, citing Fener case, wants Inter thrown out of Champions League” sono titoli comprensibili.\r\nUn articolo indigesto, o semplicemente ignorato, quello dell’UEFA. Al clan degli esterrefatti si accoda la citazione di Briamonte, La Russa. Evidentemente poco avvezzo alla Difesa, il ministro attacca Andrea Agnelli: c’è qualche ragione diabolica se la Juve, prima vincente, oggi è innocua per gli avversari. In trepidazione per qualche dichiarazione-prova di misfatti, La Russa delude limitandosi a denunciare errori gestionali e tecnici.\r\nTornando seri, non è sprovveduto chi cita il caso Milan. Non sprovveduto, ma smemorato: il Milan partecipa alla Champions 2006/07 perché la norma 2.05 non esiste, introdotta ad hoc.\r\nNel dettaglio, il danno che l’UEFA legge nell’esposto sono le decisioni del Consiglio federale. La responsabilità (patrimoniale, erariale e morale) della FIGC è aver generato un vantaggio sportivo (e non) per l’Internazionale; quelle decisioni, nel contempo, sono un accidente per la Juventus.\r\nL’argomentazione risiede nelle carte del Procuratore federale Palazzi. La relazione di questo etichetta come illecito sportivo il comportamento dell’allora presidente dell’Inter, un’etichetta mai apparsa sui fogli di accusa per Moggi e Giraudo.\r\nConfermando la scarsa e progressivamente calante fiducia nella Federazione, Briamonte rivela la perdurante indagine della società per scovare ogni realtà taciuta.\r\nLa Juventus sfida la FIGC, questa e il suo presidente provano “disagio”. A braccetto con l’Inter, la Federazione produce l’eccezione alla competenza del TNAS (respinta).\r\nNon c’è da meravigliarsi se le pratiche sono “molto simili, direi copiate”. Logico che l’incompetente chiede aiuto al campione del Mondo. Intanto il collegio TNAS ha i suoi nomi: Scandurra, Buzzelli e De Giovanni. Competenti, a voi.