(Di Giacomo Scutiero) Il TNAS comunica che “è stata presentata oggi istanza di arbitrato da parte della Juventus F.C. SpA, nei confronti della Federazione Italiana Giuoco Calcio e del F.C. Internazionale Milano, in ordine all’atto del Consiglio Federale del 18 luglio 2011 di rigetto dell’istanza di revoca dell’assegnazione dello scudetto stagione sportiva 2005/2006, con conseguente prudente apprezzamento dei danni” (10 agosto 2011).\r\nPoco dopo Andrea Agnelli lo comunica “live” a noi tutti. Il ricorso al TNAS, Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport, conduce all’emanazione di un lodo che garantisce la risoluzione della controversia tra tesserati e/o società. Nella fattispecie il caso concerne diritti disponibili e rilevanti (risarcimento danni). Gli arbitri chiamati a conoscere delle controversie sono tratti da un elenco di esperti, designato dall’Alta Corte del CONI.\r\nIl contenzioso arbitrale si avvia dopo i ricorsi alla FIGC; l’interessato, tuttavia, può non attendere la decisione degli appelli suddetti e nel mentre adire la sede arbitrale. Attenzione alle condizioni per la pronuncia: la scadenza del termine, 60 giorni, o l’assegnazione di ulteriori quindici giorni. Le punture di vespa hanno fatto scuola.\r\nGli arbitri “espletano l’attività arbitrale con impegno, autonomia, imparzialità e indipendenza al di fuori di ogni conflitto di interesse”. Lungi da Palazzi, Rossi, Auricchio e compagnia incompetente. E ancora, “sono tenuti a non fornire indiscrezioni sulle controversie che sono chiamati a definire e sulle posizioni assunte nella camera di consiglio dai componenti del collegio”. Confidando nelle assenze di Galdi, Piccioni e Palombo.\r\nL’istanza arbitrale è rivolta al TNAS e alle controparti: i soggetti intimati, FIGC e Inter, fanno pervenire una memoria difensiva alla parte istante, Juventus. Nella prima udienza si tenta la conciliazione: se questa è raggiunta solo per alcune domande, il giudizio prosegue per le restanti controversie. Uno o più arbitri possono essere ricusati dai soggetti. Déjà-vu, il record Casoria resisterà per secoli nel Guinness delle aule di tribunale.\r\nIl Tribunale dispone l’istruttoria, in seguito prende corpo la discussione. Entro novanta giorni l’arbitro emette il lodo; se la controversia è rilevante, lo stesso lodo è impugnabile anche presso l’ordinamento della Repubblica. Trascorsi trenta giorni dal ricevimento del lodo, l’interessato può ricorrere all’Alta Corte per l’adempimento della pronuncia arbitrale. Con accoglimento, l’Alta Corte può nominare un commissario straordinario o delegare la nomina a CONI o Federazione.\r\nIl lodo viene pubblicato e dopo quindici giorni entra in vigore, applicato a tutte le procedure introdotte dopo tale data.\r\n\r\nContinua…