Interviste

Ramsey: “Ho scelto la Juve per la storia, voglio aiutarla ad alzare la Champions”

Il numero 8 della Juventus, Aaron Ramsey, ha parlato a The Sun di Juventus e del suo isolamento

Aaron Ramsey, numero 8 della Juventus, ha rilasciato nel giorno di Pasqua una lunga intervista al quotidiano britannico The Sun. L’ex Arsenal, che ha raccolto l’eredità di Claudio Marchisio, ribadisce di non aver avuto alcun dubbio una volta ricevuta la chiamata di Andrea Agnelli: “La Juventus è un top club, uno dei più forti in Europa. C’erano altri club interessati a me – ammette – ma sono stato attratto dalla storia dei bianconeri”. Difficile resistere al fascino della Signora, dunque, anche per un calciatore per tradizione “freddo” come il numero 10 della nazionale gallese. “Volevo giocare per provare a vincere più trofei in una sola stagione – insiste – e alla Juve sono dei vincenti. Voglio aiutare il club ad alzare la Champions”.

Ramsey: “Mi alleno seguendo le indicazioni della Juventus”

Dopo le parole di Carlos Tevez, anche Ramsey conferma l’ossessione di Ronaldo per l’allenamento: “Si tratta di un atleta eccezionale, segna nella maggior parte delle gare. In palestra è sempre il primo – sottolinea – si allena lì ogni giorno e poi va in campo”. In attesa della ripresa degli allenamenti prevista per il 4 maggio, intanto, il gallese della Juventus si allena in casa seguendo le indicazioni dello staff di Maurizio Sarri: “Seguo un programma di fitness che mi è stato mandato dallo staff della Juventus per tenermi in forma per quasi tutti i giorni – continua – Ma non è lo stesso dell’allenamento che si fa di solito e tantomeno di quello che si fa per preparare le partite”.

“Isolamento? Mia moglie cucina e io mangio tanto”

L’emergenza coronavirus è giunta in un momento della stagione in cui Ramsey aveva raggiunto un ottimo stato di forma e lo status di titolare. Con l’isolamento di tante settimane sarà sostanzialmente come ricominciare da capo: “Quando ti alleni con costanza non ti preoccupi di prendere peso perché non c’è modo. Ma adesso è difficile perché mia moglie ama cucinare e io amo mangiare, quindi questa non è una buona combinazione di fattori. Quando ci alleniamo tutti i giorni e ci sono partite sono molto attento e severo con me stesso, ma ora è difficile. Mangio tanti biscotti per bambini, lo faccio solo quando vado a bere una tazza di tè. Per questo spero di uscire presto da questa situazione – conclude – e tornare alla vita normale, perché è difficile vivere così”.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni