Adrien Rabiot ha fatto il punto della stagione della Juventus dal ritiro della nazionale francese. L’ex PSG ha chiuso il campionato in crescendo e si appresta a vivere un Europeo da protagonista, ma non vede l’ora di conoscere Massimiliano Allegri. “Il bicchiere è mezzo pieno perché abbiamo vinto due trofei e siamo qualificati per la Champions – dichiara alla Gazzetta dello Sport – E alla fine non era scontato. Ma è anche mezzo vuoto perché perdere lo scudetto ci pesa molto. È stata una stagione complicata, abbiamo perso punti preziosi contro squadre sulla carta meno forti di noi. Non vanno dimenticate le difficoltà legate al Covid e al calendario infernale, una situazione non facile anche per un allenatore al debutto. Per questo non va sottovalutato il valore dei due trofei vinti”.
Ha pagato più di tutti Andrea Pirlo, tecnico scaraventato dalla dirigenza bianconera in un’avventura mastodontica senza aver mai allenato prima. Comunque sia, il ricordo che ha lasciato il “maestro” è buono: “Con lui c’era un bel rapporto – ammette Rabiot – Ho sfruttato i suoi consigli per migliorare per esempio sulla posizione, sui movimenti per ricevere palla, sempre con uno o due tocchi. Che poi sono le indicazioni principali di ciò che voleva vedere in campo: ricevere palla e subito orientare il gioco, mettendoci velocità. Ne ho apprezzato molto il modo di allenare, la freschezza che ha portato da tecnico, con idee chiare anche se non sempre siamo riusciti a metterle in pratica. E poi mi piace la passione e la determinazione che mette in allenamento e in partita, i discorsi di pre-partita, alla pausa. È una persona appassionata dal suo mestiere, molto legata alla Juventus, ci mette il cuore. E quando ci metti passione non c’è molto da rimproverarsi. Gli ho inviato un messaggio per dirgli che avrebbe meritato un po’ più di tempo per dimostrare la qualità delle sue idee”.
Ora, però, l’allenatore della Juventus è Massimiliano Allegri, colui il quale aveva dato il via libera al suo acquisto qualche mese prima di essere esonerato per far posto a Maurizio Sarri. “Due anni fa, firmai anche perché sapevo che c’era lui in panchina – rivela ancora il centrocampista francese – Allegri è un allenatore che con la Juve ha vinto tantissimo, arrivando due volte in finale di Champions. E penso che in più abbia sfruttato questi due anni per osservare al meglio le evoluzioni del calcio”. Insomma, ora che torna sulla panchina bianconera un tecnico più esperto, Rabiot ha una ragione in più per non cambiare aria. “Alla Juve sto bene, mi sento apprezzato da tutti. Mi riconosco nel Dna di questo club, nella cultura del lavoro e della vittoria. Non vedo perché dovrei andarmene. Voglio tornare a vincere lo scudetto, abbiamo la qualità e la squadra per farlo. Voglio le coppe nazionali, a cominciare dalla supercoppa contro l’Inter: l’occasione per impostare la nostra rivincita . E voglio vincere la Champions – conclude – che manca alla Juve da troppo tempo”.