Riporto nella sua interezza un’editoriale dell’amico Gabriele Capasso, che con una penna precisa quanto affilata, coglie e fende come un dardo i pensieri miei e quelli di tanti altri milioni di persone, realmente basite da una realtà in cui tutto è concesso ai “poteri forti”, i quali addirittura si possono permettere pure di “chiagnere e fottere”. I have a drea, disse un tale. Non smettiamo mai di coltivarlo.\r\n\r\nBasiti. Non si può che rimanere basiti leggendo le agenzie che riportano l’incredibile reazione di Massimo Moratti dopo la (lieve) condanna subita per il caso Milito – Thiago Motta. Il Presidente dell’Inter, la squadra che ha vinto gli ultimi 5 campionati (compreso quello assegnato a tavolino), insiste nell’ipotizzare un qualche tipo di complotto contro la sua società. Quali siano le basi per sostenere una tesi tanto ardita resta un mistero. I nerazzurri di fatto spadroneggiano da 4 anni sul campo inanellando meritatissimi successi in Italia, hanno la squadra di gran lunga più forte, sono Campioni d’Europa, eppure (soprattutto dall’era Mourinho in poi) sono costantemente a caccia di fantasmi, di oscure trame, di trappole tese da misteriosi e potentissimi nemici che vogliono sfavorirli. \r\n\r\nUn vittimismo privo di alcuna giustificazione, ancora più paradossale se si osserva l’atteggiamento dei media e della stessa Procura Federale guidata da Palazzi proprio sul caso che tanto sta facendo arrabbiare Moratti. Inutile prendersi in giro: il caso Milito – Thiago Motta è di una chiarezza cristallina. I presidenti delle società si sono incontrati a pranzo e hanno parlato di quell’operazione di mercato, lo ha riferito lo stesso Preziosi ad una tv locale più di un anno fa.\r\n\r\nNonostante fosse uno dei procedimenti più semplici da istruire della storia (uno dei protagonisti è reo confesso) il Procuratore Palazzi ha atteso tempi biblici per muoversi sulla vicenda. Da un punto di vista regolamentare l’Inter rischiava la nullità dei contratti dei suoi due nuovi giocatori e la conseguente penalizzazione (con pesantissima perdita di punti) in ogni gara in cui ha schierato i calciatori “acquisiti irregolarmente“.\r\n\r\nNulla di tutto ciò. L’inibizione per tre mesi (arrivata in piena estate, quindi di fatto ininfluente sulla vita societaria) e la multa da 45 mila euro sono di fatto meno di un buffetto. Pur di evitare gravi conseguenze, che sarebbero state assurde ed incomprensibili per il tifoso medio, la Giustizia Sportiva ha di fatto creato un precedente che rende completamente ridicola ed inefficace la sanzione dell’inibizione e solo allora l’ha affibbiata per qualche settimana a Moratti.\r\n\r\nC’è di più. Da più di un anno era chiaro che c’era qualcosa che non andava, lo ripetiamo, qualcosa che potenzialmente poteva portare ad una durissima penalizzazione dell’Inter, ma i media hanno taciuto e trattato come un fatto minore la vicenda. Lo stesso “processo” a Moratti e Preziosi si è svolto nel sostanziale silenzio dei grandi quotidiani, sportivi e non. La sentenza di condanna ha fatto capolino sui giornali quasi fosse una “curiosità”, nessuna campagna di stampa è stata condotta per spingere le Giustizia Sportiva a far rispettare un regolamento che parla chiaro, eppure Moratti si sente martirizzato.\r\n\r\nFantasticare di “fughe dall’Italia“, parlare di soggetti che “vogliono fartela pagare” quando sei il dominatore assoluto del calcio nostrano e vieni appena accarezzato dalla Federazione anche nelle occasioni in cui, con arrogante ingenuità, violi i regolamenti a tuo piacimento vuol dire aver perso completamente di vista la realtà.\r\n\r\nImpossibile non notare la macroscopica differenza con la (piccola) Juventus dei giorni nostri. Sanzionata qualche giorno prima per la vicenda Amauri in maniera analoga (una storia complessa, in sostanza un regolamento di conti fra il calciatore e i suoi agenti in cui Jean Claude Blanc e l’allora DS Alessio Secco si sono semplicemente ritrovati in mezzo) non ha commentato, non ha paventato accanimenti giudiziari, affidando la replica ad uno scarno comunicato ufficiale in cui annuncia di aver dato mandato ai suoi legali di presentare ricorso contro la decisione.\r\n\r\nViste le circostanze il buonsenso avrebbe imposto una reazione dello stesso tipo da parte di Moratti.\r\nDove sia finito questo buonsenso non è dato saperlo.\r\n\r\n(Credits: Calcioblog.it)