Processo ad Agnelli sui biglietti agli ultrà: sentenza d’Appello il 18 dicembre
Dopo il rinvio dello scorso 15 novembre, è ricominciato oggi il processo sportivo sul caso dei biglietti dati dalla Juventus di Agnelli agli ultrà: la sentenza entro due settimane
Il processo di secondo grado ad Andrea Agnelli e alla Juventus dinanzi alla Corte d’Appello della Figc è durato tre ore e mezzo. Secondo quanto riferisce l’agenzia Ansa, la requisitoria del procuratore federale Giuseppe Pecoraro ha richiesto ben due ore. La sua richiesta è quella di punire Agnelli con una pena superiore rispetto all’anno di inibizione comminato in primo grado.
“La Corte – ha fatto sapere all’uscita l’avvocato Franco Coppi – si è riservata la decisione entro il 18 dicembre, oggi si è svolta una discussione tra accusa e difesa. È un processo ricco di materiale da esaminare (circa 1200 pagine, ndr) e loro hanno ribadito le richieste iniziali. Ottimista? Lo sono di natura, figuriamoci se divento pessimista dopo aver sentito questa discussione”.
Biglietti agli ultrà: processo d’appello
Processo per i biglietti agli ultrà: oggi la Juventus e il presidente Andrea Agnelli torneranno (fisicamente o virtualmente) in aula per difendersi dalle accuse della giustizia sportiva. Alle ore 17 è in programma la prima udienza della Corte d’Appello, rinviata lo scorso 15 novembre in seguito alle richieste della difesa che chiesero l’acquisizione di nuovi atti relativi a precedenti casi analoghi.
Il rinvio, come riferisce oggi la Gazzetta dello Sport fu sia tecnico sia “politico”, per via del rinnovo delle cariche in Lega Calcio, che però non è avvenuto. In seguito all’eliminazione dell’Italia dai Mondiali di Russia, infatti, il caos nel palazzo del calcio italiano è addirittura aumentato. Insomma, il caso biglietti riparte oggi, con la Juventus e il suo presidente Agnelli che puntano a ribaltare la sentenza di primo grado, che ha sentenziato un anno di inibizione e 20 mila euro di multa per il numero uno del club torinese.
Inibiti anche Francesco Calvo e Stefano Merulla (stessa pena di Agnelli), mentre ad Alessandro D’Angelo sono stati comminati 15 mesi e 20mila euro di ammenda ad Alessandro D’Angelo. Alla Juventus, per la responsabilità diretta, 300mila euro di multa. Per la sentenza bisognerà attendere quasi sicuramente la conclusione del turno di Champions League, che vedrà impegnata la Juventus in Grecia contro l’Olympiacos. La “rosea”, da sempre molto bene informata su quanto accade attorno alla giustizia sportiva non fa previsioni, affermando che possa succedere di tutto.
Pecoraro vuole la stangata
Sì, perché se la Juve si è appellata, c’è anche la Procura della Figc ad aver fatto ricorso: il Procuratore Federale Giuseppe Pecoraro aveva infatti chiesto pene molto più severe per Agnelli e il suo club e spera di ottenerle nel secondo grado di giudizio. Insomma, lo scontro tra la società torinese e i vertici del calcio prosegue senza sosta, ormai dai tempi di Calciopoli.