Portare la nave fuori dalla tempesta

Perdere la Supercoppa ci sta, la Juventus ha scelto la via del cambiamento di mentalità e ora bisogna percorrerla fino alla fine

La sconfitta contro la Lazio fa male certamente. L’eventuale vittoria della Supercoppa non avrebbe aggiunto molto alla nostra stagione, questa coppa è stata spesso vinta o persa anche altre volte ,ma non è mai risultata determinante. Tuttavia, se vincere aiuta a vincere certamente perdere non fa morale. Si poteva evitare? È difficile dirlo. Sulla carta la nostra squadra è nettamente più forte, lo dice la rosa e lo dice lo score delle due squadre, che probabilmente a fine anno dirà anche che la Juve arriverà davanti alla Lazio. Anche la Lazio, sarà un amara consolazione, non è sempre quella vista con la Juve. Contro di noi hanno sfornato le loro due migliori prestazioni dell’attuale stagione, ma solo pochi giorni fa sono stati buttati fuori dall’Europa niente popò di meno che dal Rennes. Lo stesso Inzaghi che ora viene osannato come mago del calcio, in realtà pur giocando all’italiana ha subito più gol di Sarri. Noi 24 in 24 partite (e sono troppi) lui 28 in 23 partite. Indi per cui 2 rondini non fanno primavera. Concludo questa lunga premessa con l’altra considerazione. Ci sono due squadre che più o meno ci han sempre dato molto fastidio in questi ottimi 8 lunghi anni e sono state l’Atalanta e la Lazio. Sono cambiati gli allenatori sono cambiati i giocatori, ma contro queste due squadre noi abbiamo sempre sofferto abbastanza.

Sarri non ha trovato ancora l’equilibrio

Cosa non va nella nostra squadra mi pare evidente. È una squadra in cui Sarri non ha ancora trovato l’equilibrio che desiderava. Ci ha provato con Bernardeschi trequartista atipico, ma si è sofferto lo stesso. Ha provato con Khedira e il suo senso della posizione, ma il risultato non è cambiato. Ha provato a reinserire Can nelle gerarchie e anche Rabiot, ma i risultati sul piano dell’equilibrio sono rimasti i medesimi. Un poco di questi problemi erano prevedibili. Sarri tende a praticare un gioco molto offensivo e questo lascia qualcosa dietro. Era in preventivo. L’infortunio di Chiellini non ha certo aiutato, essendo l’unico marcatore di nome e di fama visto che l’altro è Demiral, che è buono ma con le riserve del caso. Si è perso per questo semplice motivo, mancanza di equilibrio fra i reparti. Pure attaccando non si è creato molto, viceversa si è lasciato dietro lo spazio alla Lazio per fare male. Se ci mettiamo poi che con Samp Udinese e Lazio (il primo) si sono presi gol a difesa schierata, con una squadra che entra in una situazione di panico quando gli altri arrivano nella nostra area, il risultato non poteva che essere questo.

Francamente non sono preoccupato di vedere questi problemi adesso. Io me li aspettavo ampiamente. Era il prezzo da pagare passando dal gioco di Allegri a Sarri. Sarebbe accaduto lo stesso con un allenatore come Guardiola. Ci sono allenatori che hanno bisogno di un poco più di tempo, perché sono molto legati alla loro filosofia e ci sono altri che invece sono più capaci di adattarsi subito, perché sono più versatili. Sarri non lo è e quando lo si è preso lo si sapeva. Non è certo una sorpresa di oggi. Per questo motivo spero che gli si dia il tempo necessario per applicare le proprie idee e lo si sostenga fino in fondo. La Juve sta zoppicando un poco in campionato, ma ha fatto un ottimo cammino in Champions e potrebbe esser l’inizio di un trend diverso, chi lo sa? La cosa che non dobbiamo fare, ma la Juve sono certo non lo farà, è di cercare un altro allenatore adesso. Per fortuna abbiamo una società che valuta a mente fredda e credo che molte di queste problematiche le aveva già messe in conto. Spero solo che si voglia davvero cercare la via del cambiamento percorrendola fino in fondo senza spaventarsi ad ogni caduta con il rischio di ritornare alle vecchie e superate sicurezze. Le società cui facciamo riferimento, che non sono la Lazio, guardano avanti non guardano indietro.