Plusvalenze Juve, nessun dubbio: “La nota Covisoc non influisce”

In casa Juve si continua a mantenere la concentrazione fra campo e tribunali. Dopo il polverone sollevato dalla questione legata alla nota della Covisoc, resta da capire se questa possa essere influente sul processo. E c’è chi è già sicuro che non lo sia.

Settimane importanti dal punto di vista del caso plusvalenze per la Juve. Dopo aver ottenuto l’accesso alla famosa nota Covisoc del 14 aprile 2021, tenuta nascosta dalla FIGC e ricevuta dopo l’intervento del TAR del Lazio, bisogna capire se questo documento possa essere importante per la difesa bianconera.

Plusvalenze Juve, l’avvocato Grassani è sicuro: “Il processo non verrà invalidato dalla nota Covisoc”

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(Photo by MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

Dopo aver ricevuto la nota Covisoc dalla Procura Federale, i legali della Juve cominciano a studiare una nuova strategia e provano a chiarire se questo documento possa essere importante all’interno del processo. C’è però chi è già sicuro che in realtà questa carta segreta che la FIGC ha tenuto nascosta per così tanto tempo non influirà per nulla. È l’avvocato Mattia Grassani, molto vicino alle cose di casa Napoli, che a TV Play ha commentato così la notizia riguardante la nota 10940: “L’indagine non salterà per decorrenza dei termini. In questo documento è evidente come ad aprile del 2021 il procuratore federale Chinè non avesse ancora consapevolezza dell’ipotesi di condotta illecita da parte della Juventus, la cosiddetta ‘notitia criminis'”.

L’avvocato poi aggiunge: “Questo evento si è concretizzato solo a ottobre del 2022 e correttamente Chinè ha iscritto l’avvio del procedimento disciplinare nei registri della FIGC entro i successivi trenta giorni. A questo punto il Collegio di Garanzia del CONI affronterà solo questioni di merito”. La linea difensiva della Juve al CONI si erge su 9 punti distinti e solo uno di questi riguardava questa nota. Che potrebbe anche non essere l’unica, visto che si parla di un altro documento che la Procura ha pensato bene di non rendere disponibile agli imputati.