Miralem Pjanic come Andrea Pirlo nel ruolo di regista? Secondo gli addetti ai lavori, l’ex mediano della Roma avrebbe ormai completato la sua evoluzione. Merito soprattutto di Massimiliano Allegri, che credeva nelle capacità del bosniaco di trasformarsi in playmaker, nonostante le critiche di molti. “È un giocatore difficilmente collocabile, non potrà mai farei l regista davanti la difesa”, si sentiva dire da più parti. La realtà dice che anche ieri contro la Roma, la sua ex squadra, Pjanic è stato a tratti un gigante.
Con il definitivo passaggio al centrocampo a tre, il ‘maghetto’ ha tratto ulteriormente beneficio, anche se bisogna ammettere che nel 4-2-3-1 ha fatto ugualmente cose egregie. Dopo un inizio di campionato un po’ così così, poi un acciacco che lo ha costretto a saltare qualche partita, Pjanic sembra essere tornato quello che contro il Barcellona aveva lo scorso anno annichilito un certo Iniesta. Alla Roma il bosniaco aveva già dimostrato di avere grandi doti, ma gli mancava quel qualcosa che gli hanno saputo dare la Juventus e Massimiliano Allegri.
Oggi Pjanic è un centrocampista completo, uno di quelli che in Europa difficilmente lo trovi. Talento, esperienza, spirito di sacrificio nell’andare a pressare gli avversari… E poi sempre quella testa alta per lanciare in velocità i compagni e in verticale. Spesso gli capitava di commettere leggerezze, si assentava dalla partita per qualche minuto, vivendo di lampi di pura classe. Oggi è sempre pronto ad aiutare i compagni, soprattutto quando c’è da soffrire. Sono le qualità che aveva il ‘maestro’ Andrea Pirlo, elemento dalla classe immensa ma di altrettanta umiltà.
Ovviamente, si tratta di un paragone ardito e importante, perché prima Pjanic dovrà ripetere la fantastica carriera di Pirlo, uno che ha vinto tutto quello che c’era da vincere a livello nazionale e mondiale. L’ennesima scommessa vinta da Allegri, che il 13 agosto del 2016 dichiarava: “Pjanic regista? In quel ruolo diventerà uno dei più forti al mondo”.