Andrea Pirlo ammette che il primo nemico della sua squadra sia lei stessa. Intervenuto a Dazn al termine di Juventus-Parma, il tecnico bianconero ha sottolineato: “Il primo nostro avversario è la nostra testa, non siamo partiti con l’atteggiamento giusto ma ci stava dopo tante cose accadute negli ultimi giorni, compresa la sconfitta di Bergamo. Non c’erano le condizioni ideali per approcciare la sfida col Parma con la giusta energia mentale – insiste – ma alla fine siamo rimasti in campo con la giusta concentrazione, poiché la vittoria era fondamentale per il nostro cammino. Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio, distanze tra i reparti più vicine, più movimento tra le linee, gioco più fluido… Una buona gara… E la cosa più importante erano i 3 punti”.
Sul gol subito c’è stato un errore di Ronaldo, che anziché saltare si abbassa rendendo tutto più facile al tiro di Brugman. “Purtroppo stasera è capitato – ammette – anche se non deve capitare. La prestazione è stata buona, parliamo di altro”. Di fianco a CR7 stasera ha giocato Dybala e non Morata, com’è andato l’argentino secondo il mister? È un giocatore imprevedibile – risponde Pirlo – molto bravo tra le linee. Nel primo tempo rimaneva troppo distante dalle linee di passaggio in fase di costruzione, quindi il gioco era troppo lento e prevedibile. Per la ripresa gli ho chiesto di accentrarsi di più e cercare la giusta posizione, allargandosi magari per allargare il campo e far venire dentro Cuadrado. Poi abbiamo avanzato Danilo, costruendo con due giocatori anziché tre, così abbiamo aperto spazi e trovato filtranti per i giocatori tra le linee. Un giocatore come Dybala quando non c’è manca, ha qualità che conosciamo da anni. Più va in là coi minuti, più prende condizione. Stasera è migliorato e ha acquisito consapevolezza di cosa può fare in campo via via che la partita andava avanti”.
Ancora una volta si sono visti tanti errori dei centrocampisti, Arthur su tutti. “Il problema tattico nel primo tempo era che eravamo troppo lunghi e posizionati male – argomenta Pirlo – per poter ricevere adeguatamente il pallone e sviluppare un gioco più corale. Bisognava allungare i passaggi e così aumentano i rischi di errore. E la posizione del corpo era sempre di spalle agli avversari, e quando è così puoi solo giocare lento e scaricare”.
Insomma, è una Juve senza equilibrio, come conferma il dato sui gol subiti: i bianconeri prendono gol ad ogni gara da 8 partite di fila. “Abbiamo patito troppo i calci piazzati, e non è da noi perché in questa stagione ci siamo sempre comportati bene con la doppia linea difensiva. Quando subisci così tanto vuol dire che non hai l’attenzione al 100% e non sei attaccato al tuo uomo: così rischi di compromettere le partite, in questo momento non possiamo permettercelo e quindi dovremo valutare al meglio queste situazioni“.