La sconfitta rimediata ieri dalla Juventus contro l’Atalanta per 1-0 rende inevitabilmente più traballante la posizione di Andrea Pirlo. In realtà la gara del Gewiss Stadium è stata una di quelle giocate meglio dai campioni d’Italia. La Juve ha giocato su ritmi alti e alla pari contro i bergamaschi, ma paradossalmente è uscita dal campo sconfitta, mentre gli altri anni, soffrendo anche tanto, i bianconeri hanno portato a casa i tre punti. Probabilmente ci sarebbe da ridire sulle sostituzioni, perché l’ingresso di Arthur, ad esempio, è parso ai più un azzardo essendo una gara di ritmi e intensità, non adatta ad un palleggiatore lento come il brasiliano.
Sta di fatto che ora, Superlega o no, la Juventus rischia seriamente di rimanere fuori dalla Champions League per via del calendario difficile e delle tante concorrenti agguerrite. Quello che più preoccupa, però, è la spirale negativa in cui è entrata la Juventus, che ha perso il suo Dna e quella solidità che l’ha contraddistinta nei 9 anni precedenti. La squadra di Pirlo è fragile e timida, proprio come sembra essere il suo allenatore in panchina e nelle interviste. Per questo motivo, secondo la Gazzetta dello Sport di oggi, salgono le quotazioni di Massimiliano Allegri.
Si tratterebbe di un ritorno molto rumoroso per via del come il tecnico livornese si è lasciato soprattutto con il duo composto da Paratici-Nedved. CFO e vicepresidente sono stati i fautori della ricerca di “un modo nuovo di vincere”, ma in due anni non si è visto questo modo nuovo e i risultati sono addirittura peggiorati. Richiamare Allegri, il terzo allenatore più vincente della storia della Juventus, sarebbe per prima cosa una loro sconfitta ed entrambi, se rinnoveranno il contratto in scadenza a giugno prossimo, potrebbero uscirne molto depotenziati.