Andrea Pirlo si gode la quinta vittoria consecutiva della Juventus, che giunge in una gara importantissima come la semifinale di Coppa Italia con l’Inter. Ne è passata di acqua sotto i ponti dopo la sconfitta rimediata a San Siro in campionato: “Era stato un passo a vuoto, non eravamo noi e ci è servita da lezione. Ci siamo ricompattati, lavorato sugli errori e sono arrivate le vittorie. Era il primo round, abbiamo vinto il primo ma non è fatto niente. Aspettiamo il ritorno”, spiega a RaiSport al termine di Inter-Juventus. “Sappiamo – continua – che se concentrati, con quest’atteggiamento, diventa dura per tutti. La nostra forza dev’essere messa in campo ogni volta. Non è facile tenere il ritmo ogni tre giorni”.
Rispetto alla partita di due settimane fa si è visto sin da subito che Pirlo l’aveva preparata meglio. “I ragazzi erano convinti di fare questa partita – continua il mister bianconero – chi gioca non conta. Abbiamo una rosa piena di campioni, se gioca Bonucci o Demiral non ci deve intaccare. Affrontata l’Inter con il giusto atteggiamento, siamo andati sotto ma c’è stata reazione della squadra. Complimenti. Abbassati nel secondo tempo? Merito dell’Inter, è dovuto anche al recupero del risultato. Abbiamo abbassato il baricentro ma è normale non tenere quel ritmo nella pressione per 90′. E’ difficile essere così aggressivi. Quando tieni bene il campo, però, è difficile subire”. Insomma, il gruppo ha ritrovato forza mentale e sembra che la svolta sia stata la Supercoppa vinta contro l’Inter: “Sì, quella è stata la gara fondamentale. Ci ha riacceso. Vedere una coppa da alzare ci ha dato grande forza soprattutto dopo la brutta sconfitta tre giorni prima a San Siro. Ci ha fatto capire che siamo ancora forti, che possiamo competere. E da lì siamo ripartiti”, ammette Pirlo.
Le scelte di formazione sui social network erano state molto criticate prima dell’inizio della gara, ma l’allenatore dei campioni d’Italia spiega: “Turnover? Ho scelto in base agli avversari, a come abbiamo recuperato. Erano i migliori da mandare in campo. Abbiamo una rosa ampia, non ho problemi a far giocare l’uno o l’altro. In base al momento di forma decido la formazione. Stasera sono stati tutti all’altezza. Il calendario? Il ciclo difficile è iniziato da settembre, abbiamo giocato sempre, ogni 3 giorni. A febbraio ci saranno partite importanti, al vertice, la Champions. Pensiamo una partita alla volta e poi vedremo a che punto saremo”.
Non poteva mancare la domanda su Ronaldo, contrariato al momento della sostituzione giunta a 15 minuti dal termine: “Normale che quando esci in una partita così vuoi giocare per dare un aiuto alla squadra. Pensiamo al campionato, sabato c’è una sfida importante e preservarlo era utile. Non c’è nessun contratto secondo il quale non può uscire. Sa di essere un punto fondamentale della squadra, ma può rifiatare, deve essere sempre al top. L’ha dimostrato con le prestazioni dopo un po’ di critiche. Meglio di così non poteva fare. Cosa ci siamo detti? Gli ho detto che doveva rientrare, abbiamo una sfida importante sabato. Sta giocando tante partite consecutive, ogni tanto un po’ di riposo fa bene”.