Maurizio Sarri sarà l’allenatore della Juventus anche nella prossima stagione, la 2020-2021. Lo ha ribadito nei giorni scorsi Fabio Paratici e lo ha confermato anche il diretto interessato con una frase “c’ho un contratto”, che lascia intendere come, ove anche precipitasse la situazione un giorno, Sarri non rassegnerà mai le dimissioni. Comunque sia, con la conquista dello scudetto quasi matematica, il tecnico ex Napoli e Chelsea ha allontanato anche gli ultimi fantasmi di un possibile esonero. È vero, la Juventus quest’anno ha fatto meno punti dell’anno scorso, ha segnato pressappoco le stesse reti e ne ha subite molte di più, nonostante tra la concorrenza ci sia stato solo un avvicendamento e non una miglioria.
Seppur con più fatica, insomma, l’obiettivo principale (scongiuri a parte) è centrato, poi ad agosto ci sarà da giocare una Champions che è tutto un programma. La Juventus non si trova in una situazione comoda dovendo ribaltare uno 0-1 dell’andata e denotando una fragilità difensiva che potrebbe essere letale se subisse gol allo Stadium il 7 agosto. Comunque sia, la pandemia ha giocato a favore di Sarri e sia per questioni di tempo sia di soldi, non ci sarà alcun avvicendamento.
Alla Continassa sono sicuri di qualificarsi per le final eight di Champions League che si terranno dal 12 al 23 agosto a Lisbona. Considerato che il 12 settembre è attualmente prevista la prima giornata del campionato 2020-2021, non c’è tempo per cambiare guida tecnica, poiché in meno di 15 giorni l’eventuale nuovo allenatore (sempre che ci siano candidati all’altezza visto che i big non si muoveranno) dovrebbe plasmare la squadra e mandarla in campo subito per gare ufficiali. Inoltre, il lockdown ha messo a dura prova le finanze di tutti, anche della Juventus, che non potrebbe permettersi di pagare un nuovo tecnico e al contempo elargire lo stipendio a Sarri fino al 2022. Allo stesso tempo, guai ad aspettarsi top player dal mercato: dopo Arthur e Kulusevski ci saranno solo “colpetti” mirati nei ruoi in cui Sarri ha più bisogno. Di eventuali rivoluzioni, si parlerà nell’estate del 2021.