Fabio Paratici ha ritirato oggi il trofeo “Manager of the Year” in occasione del Premio Scopigno: è stata l’occasione, per il diesse della Juventus, presto responsabile di tutta l’area sport (il nuovo organigramma), di spiegare cosa cambierà per lui senza Beppe Marotta. “Fino ad ora – le parole riportate da Calciomercato.com – mi è riuscito abbastanza bene stare tre passi indietro, probabilmente anche per una questione caratteriale. Adesso la situazione un pochino cambierà: continuerò comunque a fare il mio lavoro per costruire la Juventus più forte possibile. Dedico questo premio alla persona che mi ha cresciuto, e che per me è stato davvero un padre putativo: il dottor Marotta”.
Dopo tanta gavetta per Paratici è arrivata la Juventus e a giudicare dai risultati di questi otto anni, il suo lavoro è stato fin qui egregio. “Lavorare alla Juventus? Per qualsiasi italiano è un’istituzione, dopo un giorno o dopo un’ora che sei lì ti accorgi che devi pedalare e dimostrare a 180 milioni di tifosi del mondo di essere all’altezza”. Il colpo Cristiano Ronaldo è stato probabilmente quello che ha rappresentato la sua consacrazione: “Per fortuna ho uno staff preparatissimo e condivido le mie idee con Pavel Nedved e con il mister. Real in crisi senza CR7? Lui è probabilmente il miglior giocatore della storia del calcio, chiaro che sposta il livello tecnico. Cristiano è una persona molto semplice e un professionista eccezionale, molto impegnato nel sociale: ha tutto il nostro supporto. Champions? Abbiamo ottenuto già grandi risultati, sono state raggiunte due finali: adesso cercheremo sempre di fare meglio, ma sappiamo che non dipende solo dalla programmazione, ci vuole un po’ di tutto. Com’è nata l’operazione Ronaldo? Quando ne abbiamo parlato all’inizio – ricorda Paratici – , subito c’è stata la sensazione che lui volesse venire solo da noi, e questo è stato un grande vantaggio. Il Real Madrid aveva un gentlemen agreement con lui, la proprietà ha dato il via ed è iniziata la trattativa”.
Dopo CR7 i tifosi della Juve sognano ora altri grandi colpi di mercato, ma Paratici per ora frena su alcuni nomi caldi: “Milinkovic? Si tratta di un grandissimo calciatore ma non abbiamo parlato né con lui né con la Lazio. Pogba? Gli vogliamo molto bene, siamo legati a lui ma non ci abbiamo mai pensato e non abbiamo intenzione di pensarci”. Che abbia già imparato a dire qualche “bugia” a fin di bene? Intanto sul suo futuro e quello di Marotta, Paratici conclude: “Marotta all’Inter? Non mi sorprenderei perché è un grande dirigente, uno dei più grandi degli ultimi dieci anni, forse insieme a Galliani, e quello nerazzurro è un grande club. Io spero solo che lui sia felice: se ciò vorrà dire essere il dirigente di un grande club italiano, bene così. Anch’io via dalla Juve? Non ho mai pensato di cambiare – conclude – , sono innamorato della Juve, mi piace l’ambiente in cui lavoro, mi piace la squadra”.