Olympiacos-Juventus, la vigilia. Faber est suae quisque fortunae, tradotto in italiano: “Ciascuno è artefice della propria sorte”. Questa celeberrima locuzione calza decisamente a pennello per la Juventus di Massimiliano Allegri, che martedì 5 dicembre (ore 20:45) affronterà l’Olympiacos, in Grecia, con il cogente obiettivo di staccare il biglietto per gli ottavi di finale della massima competizione europea. Gli ellenici, con un misero punto in classifica, sono aritmeticamente fuori dai giochi, anche per l’Europa League. Mentre capitan Buffon e compagni, a quota 8 punti, al secondo posto in graduatoria del Girone D, sono pienamente in corsa (e a un passo) per un piazzamento nella fase a eliminazione diretta di Champions League. Se il Barcellona (11 punti) battesse al Camp Nou lo Sporting Lisbona (7 punti), la Juventus sarebbe ugualmente qualificata anche in caso di sconfitta in terra ellenica, così come se i catalani e i lusitani pareggiassero, per via degli scontri diretti a favore dei bianconeri nei confronti dei biancoverdi. In definitiva, la Vecchia Signora non conquisterebbe gli ottavi di finale solamente nel caso in cui i portoghesi vincessero con i blaugrana in concomitanza di un pari o di una sconfitta di Madama.
Ma francamente è pleonastico e cervellotico ricorrere a calcoli matematici: la Juve deve fare bottino pieno per tagliare la testa al toro. Il big match vinto 1-0 al San Paolo contro il Napoli ha ulteriormente rafforzato l’autostima degli uomini di Allegri, che si recheranno al Pireo sicuramente senza Howedes, a causa dell’ennesimo problema fisico e con il punto interrogativo su Mandzukic, momentaneamente in forse per la sfida di coppa. Lemonis, invece, dovrebbe avere a disposizione praticamente tutti i suoi effettivi.
Rispetto alla gara con i partenopei, il tecnico labronico sembra intenzionato a schierare Barzagli dall’inizio in luogo di Benatia e Alex Sandro al posto di Asamoah sin dal primo minuto, confermando il 4-3-2-1 proposto in Campania. Queste potrebbero essere le uniche due variazioni nell’undici titolare che ha affrontato il Napoli. Ma se dovesse giocare Mario Mandzukic fin dal pronti-via, allora ci sarebbe la possibilità di adottare un 4-2-3-1 con uno fra Khedira e Matuidi al fianco di Pjanic, con il croato largo a sinistra, l’ottimo Douglas Costa(in grande spolvero) a destra e Dybala al centro dietro Higuain.
Takis Lemonis varerà probabilmente un 4-2-3-1 di impronta difensiva. L’Olympiakos, infatti, è una squadra che assume un atteggiamento attendista, estremamente rinunciatario. È una formazione che bada quasi solo ed esclusivamente a posizionarsi con dieci uomini dietro la linea della palla, per poi provare a colpire tramite qualche sporadica folata offensiva in contropiede. La compagine greca è abile a intasare tutte le linee di passaggio, arroccandosi per cercare di creare densità nella terra di mezzo. Nonostante i biancorossi non possano minimamente vantare individualità di livello eccelso, bisognerà comunque prestare attenzione alle scorribande dell’esterno alto di destra Sebà e al centravanti Ansarifard, forte nel gioco aereo e bravo a proteggere il pallone, oltre che a far salire la squadra e ad aprire varchi per i compagni. La Juve dovrà abbattere il muro ellenico con raziocino, senza farsi trascinare dalla frenesia, attraverso un giro palla scorrevole, a due tocchi, con l’intento di far uscire gli avversari in maniera tale da trafiggerli inesorabilmente. Le svariate combinazioni utili per il passaggio del turno, legate alla situazione di classifica, non dovranno assolutamente distogliere la Juventus dal proposito di vittoria. “Vincere non è importante… è l’unica cosa che conta”. In tutti i sensi.