Nedved: “Ajax? Dovremo stare attenti”

Il vicepresidente della Juventus, Pavel Nedved, commenta a caldo il sorteggio di Champions League: ai quarti i bianconeri giocheranno con l’Ajax

Pavel Nedved non esulta ma nemmeno si preoccupa al termine del sorteggio di quarti di finale di Champions League. La Juventus se la dovrà vedere con l’Ajax, giocando l’andata all’Amsterdam Arena e il ritorno all’Allianz Stadium di Torino: “Non sono né contento né scontento – dichiara il vicepresidente bianconero a Sky – . Credo che saranno delle bellissime partite. L’Ajax ha eliminato il Real Madrid e mi è piaciuto tantissimo. Dovremo stare attenti. I nostri ragazzi si sono però guadagnati altre due partite in Champions League”. La possibilità di giocare il match di ritorno in casa, rappresenta un vantaggio per i campioni d’Italia: “L’effetto Stadium c’è – ammette ancora Nedved – , i nostri tifosi hanno messo tanto entusiasmo e cuore contro l’Atletico. Deve essere sempre una festa. A Madrid abbiamo fatto una partita normale, senza fare granché e senza essere la vera Juve, cosa che siamo stati in casa, con i ragazzi molto concentrati. Prima della partita ero tranquillo, sapevo che stava per succedere qualcosa di grande”.

Nedved ha parlato anche della possibile squalifica di Cristiano Ronaldo per il gesto fatto ai tifosi dell’Atletico Madrid martedì sera: “Non credo ci saranno sanzioni – sottolinea – è una cosa che rimane sul campo. Cristiano è stato insultato dal pubblico sia all’andata sia al ritorno e si è sfogato”.

Nedved: “Allegri? non possiamo chiedere di più”

Infine, una battuta sul futuro della panchina: la rimonta contro l’Atletico ha fatto risalire le quotazioni di Massimiliano Allegri, che ha comunque ancora un altro anno di contratto con la Juventus. “Il presidente si è incontrato a marzo con l’allenatore e hanno rimandato la decisione a giugno. Dobbiamo essere contenti del nostro tecnico, abbiamo 18 punti di vantaggio sul Napoli in campionato – non era mai successo – e siamo ai quarti di Champions League, dove dobbiamo essere, non possiamo chiedere di più”, conclude Nedved.