Luciano Moggi, ex dg della Juventus, è stato ospite della trasmissione ‘Cose di Calcio’ su Radio Bianconera e ha detto la sua sul momento difficile per Maurizio Sarri. Secondo l’ex dirigente bianconero, il tecnico “va difeso per le dichiarazioni che fa nel dopo partita, ha detto che i risultati non sono mai scontati, ciò significa che la Juventus a volte va in campo con troppa leggerezza e questo non va bene”. Dunque le colpe sono da dividere tra calciatori e tecnico: “Colpa dei giocatori? No, i giocatori li manda in campo l’allenatore. La nostra rivale, l’Inter, prende due gol per colpa del portiere, poi torna in campo come se nulla fosse successo e ne fa quattro al Milan, questa è la forza interiore di soggetti che si sentono padroni di sé stessi, si sentono forti e questo è merito dell’allenatore. Noi – sottolinea – veniamo raggiunti e battuti da squadre molto meno forti di noi e questa è sicuramente colpa dell’allenatore. Nonostante si utilizzino più attaccanti, si segna meno. E poi si subisce di più perché si fanno le marcature a zona”.
Si parla da giorni di malumori nello spogliatoio della Juve, con i big che avrebbero riferito a Paratici di non gradire i modi del tecnico. “Può essere – replica Moggi – ma non essendo nello spogliatoio non posso saperlo. Per ora sono chiacchiere da bar, Sarri è un buon allenatore. Fino a quando ci sarà Sarri bisognerà difenderlo a spada tratta per evitare che il campionato non lo vinca l’Inter. Sarebbe una cosa che gli farebbe montare molto la testa e noi per un anno saremmo sottoposti alle critiche anche per la scelta dell’allenatore, visto che loro hanno preso Conte e noi Sarri”.
Insomma, tutti stretti attorno a Sarri almeno fino alla fine della stagione, poi si vedrà. Intanto, per “proteggerlo” da eventuali attacchi come quello delle Poste Italiane, meglio mandare qualcun altro a parlare al termine delle partite? “Questo è importantissimo perché Sarri deve sentire la vicinanza della società, è il nostro allenatore e come tale va supportato. Però magari dopo le partite dovrebbero far parlare qualcun altro – sostiene Moggi – perché spesso lo incastrano e gli fanno dire cose che non dovrebbe, l’ultima a Verona e non parliamo del dopo Napoli. Noi siamo 11 milioni di tifosi che vogliamo vedere la Juventus vincere, chiaro che non si può vincere sempre, si può perdere anche un campionato, bisogna perderlo però con dignità e non con certe dichiarazioni dell’allenatore”.
Infine, una battuta su Douglas Costa, che secondo Moggi andrebbe utilizzato esattamente come faceva Allegri: “Il campo dice questo, gli scatti del brasiliano sono così repentini che evidentemente mettono in difficoltà la muscolatura. Io credo che sarebbe meglio utilizzarlo a 30’ dalla fine quando gli altri sono stanchi. Quando gioca titolare – conclude – non è determinante come quando gioca contro avversari stanchi”.