Manovra stipendi, Juve avvisata: “Rischio Serie B”

Per la questione stipendi la Juve aspetta gli sviluppi. Molto dipenderà dall’esito del ricorso al CONI e da lì prenderanno due strade differenti sia la difesa bianconera che le richieste dell’accusa.

Dopo la vittoria sullo Sporting, la Juve si rituffa in campionato. Domenica c’è il Sassuolo, anche se la mente va alla prossima settimana, quando ci sarà il ritorno con i portoghesi e il Collegio di Garanzia del CONI si esprimerà sul ricorso per il -15. E da lì si apriranno nuovi scenari per il caso legato alla manovra stipendi.

Manovra stipendi, ex vice capo ufficio indagini FIGC: “Non conosco le carte ma la Juve rischia la Serie B”

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(Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Ai microfoni di Calciomercato.it, l’ex vice capo ufficio indagini FIGC Mario Stagliano ha commentato così le ultime vicende riguardanti la Juve: “Non conosco le carte dell’inchiesta e non posso dire cosa rischia la Juventus. Sono sorpreso che sia stato mosso solo l’articolo 4. L’obbligo di lealtà era stato contestato alla Juventus, Lazio, Fiorentina e Milan. A nessuna di loro fu contestato l’illecito sportivo, ma nonostante ciò ci furono penalizzazioni pesanti, soprattutto in primo grado. Se quello che sostiene la Procura federale dovesse essere accertato, la sanzione potrebbe essere davvero pesante. Anche la Serie B“. Sulla difesa bianconera dice: “La Juventus basa la sua azione sul tentativo di dimostrare che la Procura sia venuta a conoscenza del fatto prima della data ufficiale e questo farebbe cadere tutto perché non verrebbero rispettati i 30 giorni previsti dalla legge. Per me la sentenza sul -15 era convincente”.

Per quanto riguarda la questione plusvalenze invece Stagliano osserva: “In assenza di prove, è impossibile stabilire una plusvalenza fittizia dal momento che non ci sono dati certi relativi al valore di un calciatore. Nel caso della Juventus ci sono intercettazioni relative fatte dal club con altre società ed ha di conseguenza passato gli atti alle altre Procure. Nel nostro ordinamento il precedente non è vincolante. Sulle sole plusvalenze tutte le procure archivieranno perché non ci sono dati certi. Nel caso Juventus invece c’è la pistola fumante. In alcune intercettazioni si dice che quella operazione è stata messa a bilancio ad una cifra X solo per questioni di necessità. Torino può andare, dunque, avanti a differenza delle altre Procure”.