Manovra stipendi, tra comunicati e side letter: la strategia della Juve

Le indagini sulla cosiddetta manovra stipendi si sono concluse e la Juve ha ora due settimane di tempo per definire la strategia difensiva e smontare le accuse della Procura Federale. Tutto dipenderà dal Collegio di Garanzia del CONI.

In casa Juve non si pensa solo al campo. Dopo la vittoria contro lo Sporting in Europa League, i bianconeri si preparano alla difficile trasferta di Sassuolo prima di cominciare una settimana che dirà molto sul futuro del club. Il 20 c’è la gara di ritorno con i portoghesi, mentre il giorno prima, il 19, il Collegio di Garanzia dello Sport del CONI si pronuncerà in merito al ricorso della società per il caso plusvalenze. La sentenza decreterà se i 15 punti di penalizzazione verranno cancellati o confermati – o rimandati alla Corte d’Appello. E da lì dipenderà anche la strategia della Juve sulla questione manovra stipendi.

Manovra stipendi, la strategia difensiva della Juve: nessuna mossa illecita, ma l’ipotesi patteggiamento non è da scartare

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(Photo by Marco BERTORELLO / AFP) (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

La notifica di chiusura delle indagini è arrivata e ora la Juve ha due settimane di tempo per decidere il da farsi. L’accusa della Procura Federale è di aver violato l’articolo 4, cioè quello che si rifà alla lealtà sportiva. Accusa respinta da un comunicato ufficiale e sulla Gazzetta dello Sport si legge nel merito che il club non ha mai nascosto di aver differito il pagamento delle famose 4 mensilità durante lo stop per la pandemia. In più, le side letter vengono definite dalla difesa bianconera atti privi di valore legale, mentre coinvolgere anche i club accusati di essere “partner” della Juve in alcune operazioni aiuterebbe gli avvocati a inserire nella memoria altri atti utili a far valere le proprie ragioni – per queste società sono ancora in corso le indagini.

In questo quadro però non è da dimenticare l’ipotesi patteggiamento. La Juve ritiene di aver operato in modo corretto. Ma le possibilità che il processo vada ad influenzare anche la stagione prossima – molto difficilmente i vari procedimenti termineranno il 30 giugno – sono concrete e patteggiare significherebbe chiudere la questione già quest’anno. E vedere la propria pena diminuita fino alla metà. Tutto dipenderà dall’esito del Collegio di Garanzia. Se i 15 punti verranno restituiti, la Juve prenderà in considerazione l’idea di patteggiare. Altrimenti si andrà alla battaglia legale.