In casa Juve si pensa alle possibili conseguenze delle indagini sulla manovra stipendi. Le indagini della Procura Federale si sono concluse e dunque si attende la chiusura del fascicolo e le richieste di Chinè.
Il mese di aprile sarà ad alta tensione per la Juve. Sul campo la squadra continua a lottare su tre fronti, fra l’obiettivo quarto posto, la semifinale di Coppa Italia contro l’Inter e i quarti di finale di Europa League contro lo Sporting. La concentrazione però passa anche dalle vicende giudiziarie, con le prossime settimane che saranno decisive su più fronti. Il 19 è atteso l’esito del ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del CONI sulla penalizzazione di 15 punti per il caso plusvalenze. E poi si aspettano le richieste della Procura Federale in merito al filone legato alla manovra stipendi.
La proroga alle indagini è terminata e ora Giuseppe Chinè è chiamato alla chiusura del fascicolo. Il procuratore federale dovrà quindi formulare le accuse e richiedere sanzioni. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, il rischio più grande per la Juve sarebbe quello di una maxi multa, come si legge anche sul regolamento – “da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito”. In secondo luogo potrebbe scattare una penalizzazione in classifica, ma in questo caso la Rosea afferma che dipenderà dall’esito del ricorso al CONI. Se dovesse essere confermata la sentenza della Corte d’Appello, la Procura difficilmente aggiungerebbe altri punti di penalizzazione. L’ipotesi retrocessione – come qualcuno spera – allo stato attuale è un’ipotesi molto remota.
Infine, capitolo calciatori. La Gazzetta rivela che secondo Chinè i giocatori non avessero piena consapevolezza di firmare un accordo illecito e dunque sarebbero salvi dall’eventualità di una squalifica di un mese.