Sami Khedira spegne le voci di addio alla Juve in un’intervista rilasciata al magazine tedesco “Kicker”. A meno di 48 ore dalla finale di Champions League, l’ex Stoccarda e Real Madrid fa un bilancio della sua seconda stagione in bianconero: “Nella prima parte dell’anno abbiamo vinto senza giocare un buon calcio. Da gennaio, col nuovo sistema di gioco, è cambiato tutto. Ci troviamo a meraviglia, ci divertiamo e l’intesa tra noi migliora continuamente. Ora non siamo solo compatti in difesa, abbiamo molte più opzioni in attacco rispetto a prima”, sottolinea Khedira.
A Cardiff, il nazionale tedesco si troverà di fronte la sua ex squadra, il Real Madrid appunto, lasciato due estati fa per sposare il progetto della Vecchia Signora.
“Ho ascoltato il mio cuore – continua – . All’epoca sentivo di aver bisogno di un cambiamento dopo cinque anni splendidi in Spagna. Volevo continuare a misurarmi al livello più alto, in un team che apprezzasse il mio modo di giocare: alla Juventus ho trovato tutto questo. Sono felice della scelta compiuta nel 2015. Cosa non andava più in Spagna? A Madrid sono stato venerato dai miei allenatori e mi hanno trattato bene al 100%, anche se non ho avuto un gran riconoscimento da parte del pubblico. Non mi erano concessi errori o tentennamenti, anche minimi. Quando ho giocato dieci partite di fila, la gente lo dava per scontato. Ma se l’undicesima partita mi assentavo, perché stavo male, venivo subito criticato e i tifosi immediatamente si chiedevano se ero abbastanza bravo per il club. Non era una bella sensazione, a lungo andare mi creava pressione nervosa”.
Un contesto diametralmente opposto a quello che si è trovato a Torino: il tifo bianconero, seppur molto esigente, lo ha sostenuto molto alla prima stagione nonostante i tanti infortuni, mentre quest’anno è diventato un titolare inamovibile.
“Qui a Torino c’è molta più tolleranza da questo punto di vista – ammette Khedira – . Il mio ruolo è apprezzato, anche perché l’aspetto tattico è molto importante in Italia. Siamo una squadra eccezionale. Gigi Buffon è un fenomeno, Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci e Andrea Barzagli sono dei difensori paurosamente intelligenti. I miei due colleghi di reparto, Marchisio e Pjanic, sono entrambi giocatori fenomenali. Con gente del genere è tutto molto più facile”.
Per questo motivo, non c’è alcun motivo per andare via: da mesi si parla del suo possibile addio per trasferirsi negli USA, ma a quanto pare Khedira ha ancora tanta voglia di rimanere in un campionato europeo, al top del livello.
“Attualmente in Europa ci sono solo 4-5 club al livello della Juventus. Ce n’è uno in Germania (il Bayern Monaco) e uno in Spagna (il Real Madrid), per il quale ho già giocato. E poi ce ne sono ancora due o tre in Inghilterra. Per me, non c’è alcun motivo di pensare ad una soluzione diversa dalla Juventus. A Torino sono felice. Il mio contratto scade nel 2019 e l’anno prossimo tra i miei obiettivi ci sarà anche la Coppa del mondo. In bianconero ci sono le condizioni ideali per mantenermi ad alti livelli: perché dovrei voler lasciare il club? Rimarrò alla Juventus fino a quando avrò 32 anni. E poi vedremo”, conclude.