Non è stata una bella Juve quella che ha battuto il Trabzonspor per 2-0 e per quanto visto in campo non si può di certo stare tranquillissimi per il ritorno in Turchia. Ottima la prestazione di Carlos Tevez e di Andrea Pirlo, per il resto qualche sufficienza e qualche delusione.\r\n\r\nBuffon 6.5: Per 75 minuti buoni di partita si gode la prestazione dei compagni da spettatore non pagante del biglietto, ma negli ultimi istanti di gara rischia di vedersela davvero brutta. Per sua fortuna i contropiedi dei turchi non riescono mai ad andare a buon fine e nell’effettivo di conclusioni verso lo specchio se ne contano solo un paio.\r\n\r\nDifesa 6+: Con l’emergenza infortuni che continua a decimare il reparto difensivo, è toccato ancora una volta a Caceres ed Ogbonna affiancare l’unico titolare Bonucci nel ruolo di stopper esterni. Nonostante un avvio abbastanza confusionario, col centrale ex toro in difficoltà soprattutto nel palleggio, l’andamento della gara non è stato complessivamente così male, con la linea difensiva che è riuscita a mantenere sempre alzata la guardia ed è stata capace di contenere molto bene le rare le folate degli avversari. Seppur nel finale la tensione si è abbassata, con un pizzico di fortuna e l’aiuto dei centrocampisti non ci sono state gravi conseguenze, anche se comunque bisogna sottolineare come spesso nel corso delle ultime uscite la squadra ed il reparto arretrato nello specifico, si siano presi pause di 10/15 minuti che hanno talvolta rischiato di compromettere il risultato. Esclusi quegli istanti al cardiopalmo nel finale, comunque, tutto come liscio come l’olio.\r\n\r\nUomini di corsia 6: Per una volta cerchiamo di vedere il lato positivo. Contro una squadra nettamente inferiore sul piano tecnico/fisico e con un derby da giocare fra 3 giorni contati, era scontato che Conte avrebbe fatto riposare, almeno ieri, gli esterni titolari. E pertanto era altrettanto scontato che sarebbero partiti dall’inizio i rincalzi Isla e Peluso, che a dirla tutta ieri sera non hanno affatto sfigurato. Spogli ovviamente di quei mezzi tecnici di cui godono le prime scelte di Conte, nell’arco complessivo della gara sono stati comunque capaci di offrire spunti interessanti, uno in fase d’attacco, l’altro di copertura. Se infatti l’ex-atalantino è sembrato più deciso nell’ostacolare le avanzate turche, il tornante cileno è apparso invece più dinamico nei movimenti senza palla, che si sono rivealti spesso utili nell’allargare le maglie avversarie e nel creare spazi intriganti per i compagni di centrocampo. Addirittura sui piedi di Isla è capitata la palla del possibile raddoppio e questo dimostra comunque una partecipazione volentorosa alla manovra di squadra. Guardando pertanto al bicchiere mezzo pieno, sufficienza (ma non di più) per entrambi.\r\n\r\nCentrocampo 6.5: Le note più felici, assieme agli attaccanti, dello spartito bianconero. Col ritorno prepotente di Pogba in mezzo al campo e con un Marchisio che sta finalmente riprendendo continuità di prestazioni, il predominio territoriale nella zona mediana del campo è stato assoluto, con i poveri centrocampisti turchi capaci solo di accompagnare ed ovattare la manovra del terzetto bianconero. Troppo macchinosi nel recuperare dalle situazioni di contropiede, gli uomini di Mandirali si sono dovuti spesso ritrovare a dover inseguire la palla senza però riuscire a prenderla, causa del veloce paleggio e delle rapide triangolazioni tra i vari centrocampisti juventini, bravi ad allargare celermente il gioco verso l’esterno di turno. Come detto, Marchisio sembra aver ritrovato continuità e fiducia nei propri mezzi, ed anche gli inserimenti di un tempo sembrano tornati in voga. Pogba, in gol nel finale di gara, alterna come sempre giocate prodigiose ad errori banali, ma stasera dei secondi se ne sono visti pochi. Pirlo, ormai assoldato a ruolo di interdittore, riesce a dare pari contributo in fase di sviluppo e di recupero, andando a srotolare in almeno un paio d’occasioni il bandolo della matassa. Per la prestazione offerta, tutti pienamente sopra la sufficienza.\r\n\r\nAttacco 7: Il reparto più caldo, dinamico e brioso, ma con quelle due punte tutto pepe a mordere la difesa avversaria questo era più che prevedibile. Alla prima da titolare con la maglia bianconera, quello che aveva qualche mese fa lasciato l’Italia col nomignolo di “O’ Sbajo”, è riuscito ad approfittare del maldestro assist di viso di un giocatore avversario, per battezzare la rete avversaria con un preciso destro rasoterra sotto le gambe del portiere, timbrando la prima rete stagionale con la casacca juventina ed il vantaggio dei padroni di casa sulla compagine di Trebisonda. Bravo nel duettare col compagno di reparto, si è anche dimostrato molto abile nel far ripartire rapidamente la manovra di gioco, capovolgendo con un paio di giocate l’azione da difensiva a offensiva. Per quanto riguarda l’ometto col 10 in spalla, quella di ieri sera è stato senz’altro una prestazione sopra le righe, nettamente una spanna sopra il resto dei compagni. Arcigno e rabbioso nell’aggredire l’avversario con la palla, è riuscito a crearsi in almeno tre occasioni lo spazio necessario per battere a rete, mancando sempre però di quell’incisività che non gli permette ancora di liberarsi dalle catene del gol in Europa. In 95 minuti di gioco non ha mollato una sola zolla di campo all’avversario di turno, ed emblematico di tutta la sua partita è, in questo senso, quel recupero al 93′ a palla ormai persa che ha fruttato la rete last minute del francesino Pogba. Inutile ripetere che sia stato ancora volta lui il migliore tra i 22 in campo.\r\n\r\nConte 6.5: Buona il risultato ottenuto, buona (in generale) la prestazione della squadra, ma che fatica per raggiunere il secondo vantaggio! Con 75 minuti a disposizione dopo la rete iniziale di Osvaldo, la squadra non è riuscita a sigillare, nonostante numerose occasioni, la seconda rete per incrementare il punteggio, andando a raggiungere solamente nel finale un più rassicurante 2-0. Sebbene i reparti avanzati si siano ben destreggiati nell’arco dei 90 minuti, qualche sbavatura continua invece a perdurare nel pacchetto arretrato, dove non mancano per l’ennesima volta quei cali di concentrazione a vittoria già (o quasi) ottenuta.