La Juventus a secco per due partite consecutive non ci rimaneva dal 2015. La squadra allenata da Maurizio Sarri non è riuscita a fare gol al Milan in semifinale di Coppa Italia nonostante i rossoneri abbiano giocato 75 minuti in 10, ma qualche occasione da gol l’hanno pure creata. In finale contro il Napoli è andata ancora peggio, quando i tiri nello specchio di Meret non hanno superato la dita di una mano. L’ultima volta che la Juve è rimasta a secco per due partite è stato nell’ottobre del 2015, quando la squadra allenata da Massimiliano Allegri fece due 0-0 contro Inter in campionato e Borussia Moenchengladbach in Champions League.
Altri avversari, sicuramente meglio messi degli attuali Napoli e Milan, formazioni reduci da un periodo di lunga crisi e tutt’altro che irresistibili. Inoltre, in quelle due partite la Juventus di Allegri fece tutt’altro che fatica a costruire azioni da gol (con l’Inter ci fu un palo di Khedira, due occasionissime per Cuadrado a tu per tu con il portiere avversario, due occasioni per Zaza, una per Pogba…). Altro ciclo, altra Juve, una squadra che in area di rigore ci entrava comunque spesso e volentieri, a differenza di quella attuale che continua a fare un torello perpetuo fine a se stesso.
L’assenza di Higuain, unica prima punta di ruolo della rosa bianconera, può essere una scusante parziale, perché le difficoltà ad entrare in area la squadra di Sarri l’ha sempre avuta sin dall’inizio, anche con l’argentino a disposizione. La Juventus del “maestro” non segna, ma non ci va nemmeno vicina, anche se alla firma del nuovo allenatore in molti profetizzavano l’ormai celeberrimo “pallottoliere”. Nemmeno quando era al Napoli Sarri aveva una prima punta di ruolo, eppure Insigne, Mertens e Callejon in area avversaria ci entravano e di gol ne facevano a grappoli. Possibile che Ronaldo, Dybala e Douglas Costa siano inferiori a quel trio?