Massimiliano Allegri si è presentato oggi in conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Porto (LE PROBABILI FORMAZIONI). Accanto a lui c’è il centravanti argentino Paulo Dybala, che il tecnico toscano spera sia uno dei protagonisti del match di domani sera. Innanzitutto, bisogna evitare ogni rischio, essere concentrati perché il 2-0 dell’andata non fa stare tranquilli i tifosi bianconeri.
“I rischi di questa partita sono tanti, nessun match è scontato. Oltretutto il Porto domani giocherà molto bene, l’ha dimostrato anche a Roma nei playoff dove partiva da una situazione di svantaggio. Sfrutta benissimo gli episodi – le parole di Allegri in conferenza stampa riportate da ‘Tuttosport’ – , ma noi dovremo essere bravi a indirizzarla nel modo giusto senza pensare al 2-0 dell’andata e portando a casa un’altra vittoria. Stanno tutti bene, a parte Sturaro che nei prossimi giorni sarà con la squadra e credo che tornerà disponibile per Genova. Marchisio e Chiellini? Veniamo da un periodo intenso e non possiamo permetterci cali di tensione. Domani gioca Marchisio. I centrali? Devo vedere, Chiellini è rientrato con la squadra ma valuto domattina se farlo giocare. Ho due dubbi: terzino destro e centrale. E la scelta del terzino dipende dalle caratteristiche dell’avversario”.
Inevitabile tornare indietro a venerdì sera, all’anticipo tra Juve e Milan terminato tra le polemiche e con lo spogliatoio bianconero danneggiato.
“Non parlo dei danni nello spogliatoio perché non ho visto – continua Allegri – , faccio solo una riflessione: il calcio italiano deve prendere un indirizzo completamente diverso. Non siamo di buon esempio, nella vita ci sono delle regole, servono educazione e rispetto. I bambini che vanno a scuola calcio vedono che nei campi di calcio succedono cose strane. Quello che è successo venerdì è solo l’ultimo della serie. Tutti parlano ma nessuno fa. Se vogliamo cambiare percorso, bisogna avere rispetto delle regole ed educazione. Io ho una mia idea, ma in Italia è difficile metterla in atto. In Italia si promette e poi si fa tutto il contrario. Magari tra 5-10 anni smetterò e quelli che arriveranno dopo di me magari troveranno anche di peggio. Ma se vogliamo essere costruttivi, bisogna programmare bene per il futuro. Le polemiche? La verità è che venerdì è stata una bellissima partita, combattuta, tra una squadra che ha meritato di vincere e un’altra che ha lottato. Ma i 18-20 punti di differenza ci stanno tutti e le polemiche non devono intaccare quello che sta facendo la mia squadra. Se si perdono 4 partite e se ne vincono 23 su 28, perlomeno vuol dire che non siamo attaccabili. Ci sono situazioni a favore e contro, ma se dovessimo analizzare tutti gli episodi da inizio campionato a oggi non si finirebbe mai. Ho già detto che alla fine ci si ricorda solo delle cose che ci vanno contro, non di quelle a favore. Sorrido di fronte a certe dichiarazioni, non solo di venerdì ma anche prima: la settimana prima si attacca, quella dopo abbiamo gli arbitri più bravi di tutti. Siamo al limite della follia, si fomenta e se succedono casini e incidenti è tutto normale. Sto parlando da padre di una figlia di 22 anni e di un bambino di 5, non da allenatore: bisogna fare un percorso diverso”.
Le polemiche di questi giorni stanno offuscando la cavalcata storica e leggendaria di questa Juventus. Da Napoli, il giornalista Carlo Alvino chiede alla seconda classificata di giugno di festeggiare lo “scudetto dell’onestà…”
“Abbiamo vinto 23 partite… Non è un episodio che può cambiare quello che stanno facendo i ragazzi. Il calcio italiano non è tutto da buttare, ma non spetta a me cambiarlo. E si può migliorare. Mi sarei arrabbiato anche io se mi avessero dato rigore contro al 95’, ma i valori in campo erano ben delineati. Negli ultimi sei anni l’unica partita senza equilibrio è stata quella di venerdì, con 25 tiri della Juve di cui 13 nello specchio della porta, a parte un altro match in cui allenavo il Milan e la Juve meritò di vincere”.
Ora, però testa solo al Porto e al passaggio del turno da conquistare ad ogni costo:
“I fuochi d’artificio non contano, quelli contano solo in finale. Domani conta solo passare il turno giocando una partita seria prima di prepararsi per la Sampdoria. Dobbiamo raggiungere l’obiettivo dei quarti. Il nostro spirito è buono, lavoriamo per domani, quanto successo venerdì è alle spalle. Mi aspetto una squadra che sa quello che vuole – insiste – , proverà a tenere la partita aperta il più a lungo possibile. Basta rivedersi la partita di ritorno del playoff a Roma: ecco perché dovremo essere bravi, concentrati e responsabili, coscienti del fatto che per passare il turno servirà fare una grande partita. Non giocheremo con il centrocampo a 3, accanto a Marchisio sceglierò uno tra Khedira e Pjanic. Due anni fa siamo arrivati in finale, speriamo che quest’anno sia la volta buona. Noi dobbiamo avere la consapevolezza che possiamo vincere la Champions, poi se ci sarà una squadra più forte… Adesso l’importante è arrivare fra le prime otto, poi vediamo il sorteggio. Multa caso Bonucci? Ho fatto una donazione al Reparto Pediatrico del “Regina Margherita” e un’altra alla Fondazione Sermig. E poi ce ne sarà un’altra, ma devo ancora decidere”.
Di fianco al tecnico Allegri, c’è anche il centravanti argentino Paulo Dybala , che non ha alcun dubbio sulla partita vinta venerdì sera contro il Milan.
“Abbiamo meritato di vincere quella partita – esordisce ‘La Joya’ – . Il successo con il Milan ci dà una carica in più, perché avevamo disputato un grande match e potevamo chiuderla molto prima. Per come abbiamo vinto e festeggiato, è una grande carica per la partita di domani. Dopo aver visto il match del Porto con la Roma, abbiamo capito che non bisognerà rilassarsi. Abbiamo lavorato tanto in questi giorni, consapevoli delle difficoltà che incontreremo. Sappiamo che la gente è con noi e ci sostiene sia in campionato che nelle altre competizioni. Abbiamo tanta voglia di vincere. Speriamo che non succeda di subire gol, ma se accadrà proveremo comunque a vincere. Abbiamo una difesa fortissima, difendiamo in 11 quando siamo senza palla. Conosciamo bene il Porto e faremo di tutto per evitare di prendere gol”.
Ovviamente, i tifosi non si accontentano del passaggio del turno, sognano di alzare la Champions al cielo.
“Vincere la Coppa, per la mia età e per il fatto che sono al mio secondo anno qua, sarebbe una cosa pazzesca. Ma tutti i miei compagni vogliono vincerla – continua Dybala – , anche quelli che ci sono già riusciti. C’è grande carica. Mi piacerebbe essere più decisivo in Champions, come lo sono in campionato, ma se continuiamo su questa strada sono comunque contento. Chi vincerà? Tutte le squadre hanno la possibilità. Vorrei segnare di più, esser e più decisivo, ma pure assistere un compagno è importante”.
Molti danno la Juventus tra le favorite per la conquista della coppa, il gap con le migliori è stato finalmente colmato?
“Dall’inizio a oggi siamo allo stesso punto di Barcellona, Real, Bayern. Se passiamo il turno saremo sempre al loro livello. In alcune cose, anzi, credo che siamo superiori a loro. Poi è chiaro che molto dipenderà dalla partita di domani. Il mio ruolo? Non mi aspettavo di diventare un trequartista di così grande livello alla Juve. In Argentina facevo la prima punta. Qui il mister mi ha fatto giocare più dietro, sono contento di questa posizione. E con questo sistema c’è meno spazio, però siamo di più in attacco e il numero di occasioni da gol cresce. Mi piace giocare lì perché c’è più continuità con la palla, gioco di più con la palla fra i piedi”.