L’emergenza coronavirus potrebbe avere conseguenze anche sulle prossime partite di Champions League tra cui Juventus-Lione. Dopo che i tifosi bianconeri sono riusciti a prendere parte alla trasferta del match di andata nonostante i primi casi di contagio in Piemonte, ora si pone una questione più seria per il ritorno in programma all’Allianz Stadium il prossimo 17 marzo. I casi di contagio in Piemonte hanno superato le 50 unità e la Regione va verso il prolungamento dell’emergenza con la chiusura delle scuole ben oltre il limite del 3 marzo fissato dai precedenti provvedimenti.
L’Uefa monitora la situazione con molta attenzione, intanto il presidente del Lione, Jean Michel Aulas, spera che si giochi a porte chiuse anche per via della quarantena imposta ai giocatori dell’Under 23 che si erano allenati con la prima squadra. “Campo neutro? Deciderà la Uefa, ma sono intervenuti dei fatti nuovi dal match dell’andata – dichiara al termine di Lione-St. Etienne – Per esempio la Juve under 23, che gioca in Serie C, è stata messa in quarantena e quattro dei suoi elementi si sono allenati con la prima squadra”.
La Juventus attende con trepidazione e spera di non dover incappare in altre situazioni incresciose dopo quella che sta tenendo banco con l’Inter. “Siamo aperti alle decisioni dell’Uefa, ma alla peggio se dovremo giocare in campo neutro lo faremo. Vediamo gli sviluppi”, aggiunge il presidente del Lione quasi “dispiaciuto”. In realtà, dopo la vittoria per 1-0 dell’andata, Aulas crede al colpaccio del passaggio ai quarti di finale di Champions League ai danni della strafavorita Juve.