Gettata alle ortiche la possibilità di volare a +6 sull’Inter, dopo la sconfitta di Napoli, la Juventus dovrà riprendere a macinare punti già nel lunch match di domenica 2, alle 12:30, con la Fiorentina di Beppe Iachini. Prestazione da bocciare sonoramente quella dei bianconeri al San Paolo, uscita battuta 2-1 dallo stadio partenopeo. Gestione del pallone improduttiva e narcotica per la Vecchia Signora, quasi mai pericolosa in zona gol. Stesso identico discorso nella fase difensiva, amorfa e asfittica. Dunque, un enorme passo indietro nella prestazione e nel risultato.
Ma è già arrivato il momento di voltare pagina proprio nella gara con la Viola, reduce dal 2-1 di San Siro con l’Inter, che è costato al club di Rocco Commisso il passaggio in Semifinale di Coppa Italia. Tornando alle questioni legate alla Serie A, la Juve si presenterà all’Allianz Stadium senza Danilo, Khedira, Chiellini e Demiral. 4-3-1-2 il modulo che dovrebbe varare Maurizio Sarri nella sfida coi Gigliati, per una formazione composta da: Szczęsny; Cuadrado, de Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Pjanić, Rabiot (Matuidi); Ramsey; Ronaldo, Dybala. Occhio a Higuaín, pronto per una maglia da titolare eventualmente al posto di Aaron Ramsey, con il conseguente collocamento della Joya Dybala da trequartista dietro al Pipita e a CR7. La Viola, priva di Milenković, Cáceres, Castrovilli e Ribéry, potrebbe scendere sul manto erboso con un 3-5-2 formato da: Drągowski; Ceccherini, Pezzella, Igor; Lirola, Benassi, Pulgar, Badelj, Dalbert; Cutrone (Vlahović), Chiesa.
Obbligo assoluto per la Juventus, prima di tutto, sarà quello di palleggiare a ritmi alti e sostenuti come non si è visto per nulla a Napoli. La manovra dovrà essere fluida e rapida, cercando di costruirla anche sfruttando l’ampiezza, questo per costringere i due quinti della Viola ad abbassarsi continuamente in soccorso dei tre centrali difensivi. Come al solito, sarà fondamentale verticalizzare a caccia della profondità per provare a cogliere impreparato il pacchetto arretrato della Fiorentina. Inoltre, altro appunto tattico da tenere in considerazione è l’alternanza delle trame di gioco, che non devono necessariamente essere incardinate solo e soltanto per vie centrali, ma anche utilizzando le corsie laterali. In fase di non possesso, occhi aperti sugli inserimenti senza palla da parte delle mezze ali gigliate, abili a sopraggiungere a rimorchio negli ultimi 15-20 metri.
La Viola, soprattutto quella di Iachini, predilige costruire l’azione del basso, volta a svilupparsi successivamente sugli esterni, quinti che ricoprono un ruolo di importanza capitale nell’economia del gioco voluto dal nuovo allenatore dei toscani. La fase di non possesso è incentrata su un 5-3-2 piuttosto conservativo e volto a fare densità nella zona centrale, in alcuni casi anche un 5-3-1-1, pur sempre con l’intento di far partecipare anche le punte alla fase difensiva. La Juve non potrà assolutamente concedersi il lusso di inciampare di nuovo dopo lo stop di Napoli. Servirà una prestazione convincente sotto tutti i punti di vista, ma innanzitutto tre punti d’oro per scacciare via quei pensieri negativi che potrebbero minare la tranquillità dell’ambiente.