La Juventus è sì l’unica squadra imbattuta in Europa, ma se i bianconeri in campionato hanno davanti l’Inter battuta nello scontro diretto, qualcosa vorrà pur dire. Nell’era dei tre punti, infatti, i pareggi sono un’arma a doppio taglio, soprattutto quando arrivano dopo partite in cui si costruiscono tante palle gol. Ed è questo proprio uno dei limiti del lavoro fin qui svolto da Maurizio Sarri, che ha vinto quasi sempre con un solo gol di scarto. Per via della rosa a disposizione, in tanti parlavano la scorsa estate di pallottoliere per la Vecchia Signora. Ci si attendevano goleade su goleade perché Massimiliano Allegri non avrebbe sfruttato a dovere il potenziale a disposizione.
Il campo fin qui ha detto l’esatto contrario, ovvero che il precedente allenatore, seppur con limiti legati alla spettacolarità, ha fatto rendere meglio i calciatori a disposizione. La Juve attuale ha infatti una media gol da 1,78 a partita,ma le 25 reti segnate in 14 gare sono ben al di sotto della tradizione. Si tratta dello stesso score della stagione 2011-2012, ovvero quello ottenuto dal trio Vucinic, Matri e Quagliarella, un parco attaccanti sicuramente inferiore rispetto a quello attuale. In un solo caso della storia recente si è fatto addirittura peggio, ovvero nella stagione 2015-2016, quella in cui la terza Juventus di Allegri iniziò malissimo il campionato, per poi iniziare una rimonta senza precedenti nella storia (mai nessuno aveva vinto lo scudetto dopo aver collezionato solo 6 punti nelle prime 5 giornate).
Lo score migliore, invece, è della stagione 2017-2018, quando la quarta Juve di Allegri andò in gol ben 40 volte nelle prime 14 partite. Numeri pazzeschi che in molti dicevano a suo tempo fossero difficili da eguagliare. Solo ora, infatti, si comprende meglio cosa abbiano fatto i bianconeri durante la precedente gestione tecnica, troppo spesso criticata e addirittura insultata. Al momento, è sotto gli occhi di tutti che mancano i gol di Cristiano Ronaldo, che sta vivendo il peggior inizio di stagione della sua carriera. Dal recupero di CR7 deve partire il cosiddetto pallottoliere, ma ovviamente non basterà. Se Dybala e Higuain stanno facendo sostanzialmente la loro parte, a Sarri stanno mancando anche i gol che con Allegri facevano i centrocampisti con i loro inserimenti. L’obiettivo è quello di invertire la rotta, già a partire dalla sfida con la Lazio di sabato sera.